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'Libro

Second;,

•bhatte

piu

deO'

Inquifitione

?

Ha

il

R.e

mede–

fimo praticate

qui Jungo temp9

le noflre

rvfanzy·

1

ma qu·af cofa

C

piu

fq'I! contrarÍtij che

il

Pigor

de

gJ¡.

Editti

?

Vogliono

gli

Spagnuoli

introdurre

il

go–

uerno

di

Sfagna

in

Fiandra

;-

ma

qu·al ripugnan•

tJt

puo

effer

maggiore

di

queUa

:J.

che

fi'Y'ede

fra

l~

lor leggi

,.

e le

noflre

?

f

ra

quel

'YJiu·epe~

e

queflo

?

frl

l'ejfere

iui

ta.

fogg~ttione

adorata

,,.

e qu·l·con

tanto·

horrare

da tutti

noi

ab

horrit

a

? Non

pojfo1Jo

i

Re

flendere il loro i'mperio

forra

queUo de/Ja natura •

.Anz.j cl/aUe fue

leggi

altretantu·foggiacci~ono ·

efii

j

'

quanto

i

lor. popoli

.

Ritenganji

dunque,

goda-nfi·.

l'Inquifitione

a

lor-

piacere

la

Spagna ,.e

t~Italia- ~·

the ia

Fiandra non

L'ha

mai riáuuta

fo

non per

for~a,

e da

quefia

forza e·rifoluta

hora di

1

liberar;~

ji.

Ma

perches

11

intende

~che

quefnoffri·medefimi;

l

hanno parte

ne

lle·

deliberationt

piu-

fegrete

qu$

ap-;

prejfo MAdama

:Jpiu

Spagnuuli

bormai, che

Fiam,.,

minghi

,.

procurano

con ogni artifitio· di m.ettere dif·

unione

fra

n.oi

e tirar

qua/Gil

'rJno

dal

candore

·

de'noflri·fe

nfi

neUa perfidi·a·

de,lor

penfier.i,

qual

fara

queUo

di

noi, ehe

r:voglia

mancar .di

Jede .? marJi.a·

6.are alle cofe con tanta.folennita promejfe:Je gi.Ura–

te

?

e

finalmente

a fe

flejfo

,

al

fuo fangue

,

al

foo·

.

honore,

(J)

a

si·

graui

pericoli.della patria?'

M~

taiga

Dio,

the-cio

ji

poj[a foffettare,

non·che

~ede­

re

•.

Confideri

c.i.afcuno

di.

noi

t

antzca

gloria

de~no-.

~

Pn