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It
6
I I I•
~J
TuUo in
Roma
fl
ha
di
certo, cbe
diftribuendo
il popo–
lo Romano
in
quelli ordini
(come
fi
dir4
nel
fuo
luoco
si
cbe efece)
il
toglieffe
in
gran
parte
dct
coftui.
Ordino
anco
So lone
il
Confeglio
de
gli Areopagiti, feuerifii:a
mi Giudici; ma
cbe
ft
mutauano ogni anno;
auuegna
~
cbe
fi
dica,
che
ne fuffo Dracone
1'
auttore. Alcuni
c:&
quefto
ordine>
cbe s'
edetto
ui aggiungono,
cbe
Solo11e
per togliere
uia
del
tutto
per
l'
auue11ire
ogni occaflone
di tfcordia
ji-a
cittctdini
(
perchehaueria
poffuto
effer
ch
la
temeritd.
del uolgo
Ji
fu[Je
moffe
fctctlmente,
co:r.
.
me
fuole eflere,
4
d1fturbare
t
giudicij
,
el'
ordine dellct
giufiiti:t.)
eleffe
quattrocento
huomim,
cento
per ogni
Trzbu
delle
qu.atro>
ch'erano
gict
ftate tofrituite
in
A=
thena,
a
J
coftoro
die
piena
poteft4
di approbare,
e
di annulare
quelle
cofe , cbe
uentlJc r
fatte
dal
Collegi{)
de gli Areopagiti ,fecondo
che
fuffe
!or
parfo
di
effere
{fate bene,o male fatte.
Et
per quefta uia/l
penso,
cbe
lo ftato della
Republica
qua/I. una
N
aue
ferma
da
due
ftrettiflime anchore
,
non
bauefTe
bauuto
focilmente
J
periclitare.E[clufa
ddl
potere bauere
mai
fficio
dlcu
no nella czttd,
quelli,
cbe
baueffero bauuto
mai
fenten2
ti
:t
contrd,
d
come
micidiali,
d
percbe
baueffero
uolute>
dzuentare fignori deUa
loro patria, econ coftoro
n;
ef~
clufe anco colui, che effendo la
cittd
in
reuolta,
~in
parti~litd.,
non
fl
fufle
accoftato
4
niuna
delle
parti
>
giudzcando che
non
fl.
portaua
dct
buon
cittadino
colu
·
:J
cbe
ponendo
fe
nel
/lcm~o,
no
fl
curaua
de
l peticolo
del
aRepublica: ma
anteponea la
fecurt4,a
utilitd.
pri=–
uata alla
publica.
Fu
degno
ancbe di
merauiglia
que~
Ho altro,cb'egli ordino;
percbe uolfa,cbe le
donne~cbe
11UTl