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B
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I I.
5J
ordine,
e
prouifte, ma
mangiano de l'herbe
~
bdmio
un
certo feme che nafce da
fe
in quel terreno
,
fl.mile al
mi~
glio; eq efeo raccogl1eno,e cottolo
co
tutte le fcorcie,
dentro lequali
e
il feme,
fd
mangiano
•
E
cbi s'infer::
ma,
fe
ne
ua in luogo
deferto
,<?:7
iui
fi
corica, e
fl.
Iafcia
morire :fanza che alcuno habbia cura di
lui
o
ucuo,
&
morto
.
E
tutte quefle genti,c'ho bora
io
dette,fl gion::.
gono carnalmente con
le
Lor
donne publicamente
ti
gui
fa dt beflte. Erano nella India
i
pbtlo{opbi, chiamati da
loro Gimnofopbifti, iquali (come fcrtue il Petrarca)
babitauano
le-piu
ultime,
<?:7
ombrofe
parti
del
paefe,
e
uiueuano ignudi (come
ii
loro nome
zl
dimofera)
e
ua~
gando
per
qu
lle
foli tudini,
philofoph
uetno,ftando dal
la mattma alla[era firmi ariguardar con occbi faldifti
mi nel corpo
del
Sole ardentiflimo,
c
uando cer i
ft
ere
tigr
a
di
da
quel
focof
o globo, e ftauan tutto
ii
di
fu
l'
a~
rene hoglienti,
f:.7'
ardentiflime (enza dimofirare do
lo~
re,Tiorafu l'un
pie,
bora fu l'altro, edurduano merdui-::
gliofomente
i
fredd1 delle neui,e gli ardori deUe
fiame.
Traliqualifuronoi
BRACMA
I>equefti(comefcri
ue
Did
mo loro
Re
ad AfefJandro
Mctg110,
che penfaua
debellarli) uiueuano pura, efchiet tan ente, fen:ta apa
petire ftranie coje,e:J" efquiflte; perche non deftderaua:s
no
fe
non quello, di cbe la natura
fi
contenta, rntanto
cbe ueniua ad effert! facile
il
uiucre loro, non bifognana
do cercare fagacemente per tutti gli elementi, le delic4
ture, e le ciancie, cbe la difordinata incontinentia aper.
petifce,md. contentandofl
di
quel, cbe
la
terra
fenzct.
efa
fare mo/ta affiitta, e tormentata da gli buomini pro•
ducr.
Non
ornauano
le
tauole
di cofo, c'haueffero
b~
0
uuto