perforato da malattia precedente l'intervento. L'A. ritiene pro–
babile che la causa dell'operazione sia stata la malattia dell'osso.
L'esito
e
stato letale.
Del 2° gruppo l'A. prende in esame un cranio di donna con
due trapanazioni, senza segni di fratture e di lesioni ossee e con
tessuto cicatriziale. Ritiene che il
«
motivum operandi
»
abbia
avuto carattere taumaturgico . La fig . 1-2 rlella tavola IV (no–
stre Fig. 111-112)
e,
come giustamente dice
il
Curdy, il caso
piu notevole. Ma chio di 65 anni con 5 craniectomie complete,
eseguite in varie volte, ed una sola, l'ultima, con
egni di infe–
zione.
I fori sono di forma circolare : due si trovano alla sinistra del
frontale, separati da un esile ponte. Il terzo foro
e
fra il bregma e
l'obelion sulla sagittale; due altre perforazioni si notano sul pa–
rietale destro ; quella fra l'obelion e la bozza, ossia la terza,
e
stata
l'ultima cronologicamente.
_r
on
vi
sono segni di lesione patologica
dell'osso, ne di frattura. Quindi, secondo il Curdy, la trapanazione
fu
eseguita per malattie che non avevano sede nell'osso.
Notevole
e
un cranio (ta'' · V, fig. 1-2 ; nostre Fig. 115-116)
con due trapanazioni vicin
al vertice. In entrambe la perdita
del tavolato esterno
e
di
ll) c
ggiori dimensioni di quena del tavo–
lato interno. Non vi . ono segni di frattura, ne di malattia del-
J
Fig. 113-114. - Trapanazioni con esito letale (CoU. Yale; III, 1-2).
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