Broca un cranio con un 'a–
pertura arti:ficiale. Da. allora
üominciarono gli studi sul–
l'uso di questa operazione
presso gli antichi popoli.
E. G. Squier, n ella col–
lezione della Signora Cen–
teno di Cuzco, incontró un
cranio, rinYenuto in un ci–
mitero di
Y
cay a 24: miglia
est di Cuzco, con una aper–
tura quadrangolare (Fig.
77).
Il Broca, nel
1867
nei
«
Bul–
Fig. 80 e 81 - Trap. senza tessuto
cicatriz. (Coll.
foñiz).
letins de la Société d'Anthropologie
»,
fece conoscere
<<
l'Inca
Skull di Squier
»
come un
«
cas singulier de trépanation chez les
Incas
»,
nel quale la trapanazione fu praticata sul frontale con
inci ioni ad angolo retto circo criventi un quadrato. Il Broca,
riscontrando nei borcli del taglio tracce di tessuto cicatrizzato,
stabili una breYe , op
ª'
vi;.venza dell'individuo all'operazione per
un periodo di
10
giooc-ni.
laton ritenne che tale periodo fosse
durato 15 giorni.
Nel
1886,
l\Lan.tegazza Hesenta quattro crani trapanati del–
l'antico Perill,
t;r
dei m1ali sono di notevole interesse.
Nel primo, troYato nella grotta di anjahuara (Prov. di Cuzco)
si riscontrano quattro aperture. I1 Mantegazza considera due
di
tali aperture come tentativi di operazioni e due come vere trapa–
nazioni eseguite in vita.
_r
el secondo, un cranio
Fig. 81.
Aymará, deformato, rinvenuto in
prov. di Anta (Huaracondo)
si notano due fori nel fron–
tale sinistro separati da una
ottile linguetta. Uno dei fori
e
di forma elittica a contorni
irregolari, l'altro subrotondo.
el
cranio
trovato
a
Ollantaytampu,
si
ritrova
trac<'ia di una doppia tra–
panazione praticata in vita.
L'apertura sul parietale de-
stro
e
di forma quasi
ro-
HH