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CATHOLICA QUERIMONIA

523

e dovrem, noi

cib

non ostante credere

l'in–

contmstabile

Conciniano

(atto,

che il

P. Py–

tei s'abbia

l'edi?:ione di Afadnd affp¡·ata

in

molle cose:

onde sia stato

obbligato t'l Vesco·

vo ad abbrucia1·e tutti gH esemplarz'?

<<Né

gia fu solo il Religioso Fiamingn,

cui Monsignore di Malaga la

Querimo11ia

Cattolica

mandasse in dono. Egli pur la

mandb al Sig. D. Vincenzo Sabater Sena–

tare degnissimo nel Sacro Real Consiglio

di Catalogna, il quale subito ristampare la

fece in Barcellona : ed all'esimio Autore la

nuova edizione intitolando, cosi nella Dedi–

catoria egli scrive:

Misisti librum, hoc rst

l'eritatis triumphum

dí;

de maledicentz'a im–

pxorum victoriam si11gulqrem, nempe deft¡¡–

sam mihi carissimam Societatem . yesu....

libellum hmzc

typú

datttm sine Patrono mi–

sisti: ego typis dato Patromem accivi, sed

non alúmz 1zisi Te ....

Or che l'esemplare

mandato da! Vescovo al Sabater in regalo,

su cui questa terza edizione si fece, fos:e

non della prima edizione di Malaga, ma

della seconda di Madrid, eg!i.c fuor d'ogni

dubbio, non solamente perche , come con–

viene il P. Concina, l'edizione di Malaga

riusci scorrettissima, e tutti ne furono gli

esemplari soppressi ; ma molto piu perche

come il P. Concina stesso ci narra , dopo

l'edizione di Malaga , la

Quen 'monia Cat–

tolica

fu- da1l'Autore mandata a ristampare

a Madrid

corretfa ed accresciuta:

e corretta

appunto ed accresciuta

é

quella, che il Si–

gnar Sabater ci presenta calle stampe di

Barcellona, come chiaramente apparisce da!

titolo ch'ella porta in fronte :

Catholica

Queninonia.... ab Autho1·e ¡·ecognita,

dí;

aH·

quatenus aucta, accuratiusque compta ite–

rum in palcest7·am prodt!.... Te1·tio B ar

á-

'

1zom:e typis data ....

Questo ti tolo, come po–

tetedal confronto vedere quello

é

per punto,

cui il medesimo P. Concina dice essersi da!

Vescovo apposto a!l'edizione di Madrid: ed

io di pi

u

v'aggiungo, che non pur nel tito–

lo, ma in tutto il rimanente, toltane la de–

dicatoria, e le censure de' Revisori, le due

stampe di Madrid, e di Barcellona perfetta–

mente convengono.... Che se a me no! cre–

dete, prendetene Voi stesso la pruova: e

poiche dite un solo esemplare dell'edizione

di Madrid essere dell'universale incendio

campato, sottrattovi per somma grazia

qal

P. Maestro Salvatore Ascamo Domenicano

il quale se! portb in Italia, ene fe'dono

ad

alh·o Padre Domem'cmw/

vedete se vi vien

fatto di retrovarlo, e coll'esemplare di Bar–

cellona , che mi profero a mandarvi, con–

frontandolo, accertar vi potrete della pienis–

sima conformita ch 'io dico tra !'uno, e l'al–

tro: e rimanere convinto, che la copia, su cui

si

é

fatta l'edizione di Barcellona, non poté

esser altro che dell'edizione di Madrid del

1686. Tanto dunque e lungi, che questa edi–

zione per le alterazioni fattevi a Monsig.

dispiacesse, che anzi ne fu sl contento, che

le copie ne mandb egli stesso in dono a'

suoi amici: ed ebbe caro, che queste sotto

gli auspicj suoi venissero colle ristampe

moltiplicando.

«lo non credo M.

R.

P. che Voi siate per

fare le maraviglie di

cib,

che ho detto

d'avere coll'edizione di Madrid messa quel–

la di Barcellona in confronto. Di questo ben

potrebbe ogni altro, che bevendo grosso,

sulla fede del P. Concina creduto s'avesse

l't1zcont7·astabt'lefalto

rimanere sorpresa non

vedendo come debba

il

mio confronto po–

ter esse vero: salvo che non avessi per gran

miracolo fatti rinascere dalle Ior ceneri gli

esemplari di Madrid abbruciati da! Vescovo

tutti quanti. Ma tale sorpresa non

pub

in

Voi avvenire, poiché sapete benissimo, sic–

come quello che veduto I'avete nelle lettere

del P. Gagna, che degli esemplari della

stampa di Madrid anche al di d'oggi ven'

ha pur a:ssai: ed

e

q uesto l'ultimo argomen–

to,

il

quale, dove ogni altro mancasse, di

per se basterebbe a convincere, senza la–

sciar luogo a replica, di falsita manifesta

il

Conciniano racconto....

<~Due

esemplari di questa edizione affer–

ma nelle sue lettere

il

P. Gagna d'aver

presso di se, proferendosi a mandarne uno

da esporsi pubblicamente in qua! piu si vo–

glia Citta d'Italia Roma, Napoli, Venezia,

Bologna, Milano ec. ed io crederei di poter

bisognando, senza molta ricerca trovarne

una buona decina. Cert'e che gia due ne ho,

e quelli non sono del P. Gagna, da me non

cercati, ma venutimi per caso in mano.

Uno di questi tengo a canto vostro con ani–

mo d'inviarvelo, quando a grado ve! abbia-