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522

CATHOLICA QUERIMONIA

esemplar·iper cagx'o11e della delta alterazz'o–

ne falta coutra sua volouta.

Per tal maniera

oltre la giustificazione dell'Illustre Prelato,

e

pur riuscito al P :·Concina di trarre dal

suo racconto un doppio frutto, cioe quello

di dare al

P Pytei Gesuita

la taccia di fal–

satore; e l'altro, che forse piu gli premeva,

di rendere sospette l'esimie lodi, che della

Compagnia nella

Cattolica Querimorzia

si

leggono: facendo tacitamente luogo a du–

bitare, se quelle date siano da Monsignore,

e non piu tosto dal

P.

Pytei

intrusevi con

mala fede. Ed acciocche della

v~rita

del

racconto non rimanesse pur ombra di dub·

bio, cosl colla solita sua franchezza con–

chiude.

Questo

r

tm (atto incoutrastabile

uatTatomi da utz illustre personaggz'o an–

cora vivmte, amt'cissimo di Monúg. di Ma–

laga, e cite di consenso del medésimo incen–

dio tulle le copie del libro altera/o.

<<Ür questo

falto incoub·astabile

prende il

P. Gagna a contrastare: ed eccovi in ris–

tretto per quali argomenti convincentissimi

la falsita ne dimostri. Primieramente nella

Congregazion Generale XIII. da'Gesuiti te–

nuta nel

I

687. fu stabilito, che la Congre–

gazione, l'esempio seguendo di molle Prc–

vincie, che gia fatto l'avevano, rendesse per

lettere a nome di tutta la Religione amplis–

sime grazie a Monsig. di Malaga percio

ch'eglí con singolar degnazione aveva nella

Querimouia Cattolica

colla sua congiunta

ancor la difesa della Compagnia.... Egli e

per questo Decreto manifestissimo, che gia

da qualche tempo prima della Congrega–

zione erasi la

Querimonia Cattolica

da

Monsig. divulgata. Divulgata certo non

era la prima edizione di Malaga, poiche di

questa, come lo stesso P. Concina afferma,

i1

Vescovo per le molte scorrezioni, che

v'erano,

soppresse tutti gli esemplari.

Con–

vien dunque, che di vulgata fosse la seconda

di Madrid del 1686.: dacche queste due sole

erano a quell'ora fatte: ed io vi provoco a

dirne altra, la quale abbia potuto al men–

tovato Decreto dar luogo. Come dunque

pub egli stare

l'iuc01ztrasteebt'le jallo,

che

l'edizione di Madrid fosse

alterata in moltc

cose:

e che

il

Vescovo ne facesse

abbnecia1·e

tuttt' gli esemplan· a cagione dell' alterazt'o–

tze (atta contra sua volouta?

«Altro argomento nulla men forte a di–

mostrare la falsita del Conciniano racconto

recad il P. Gagna in due

l~ttere,

ch'egli

produce dello stesso Monsignor ldelfonso.

Nella prima scrive il Vescovo ad un Reli-_

gioso Fiamingo trasmettendogli copia della

Querimonia Cattolica,

e dopo fatte sue pro–

teste di non esser eglí per verun medo

l'autore del

Teatro Gcsuitico

conchiucie cosl:

Quod ut Hwreticorum mah'gnz'tate bxcauti

deajn' uo1z possint/ coram Romano Pontt'fice

Domino Nostro toto Clwistirmo Orbx' pate–

feci

t'lz

Cathoh'ca Quen'monia, quam ad

R.

P

V.

transmüto. 111alacw die

8.

Octo–

bns

r686. Qui pur, come dianzi

e

chiaro,

che stali essendo soppressi tutti gli esem–

plari della stampa di Malaga; la copia del

Vescovo mandata in Fiandra esser non puo

altrimenti, che della stampa di Madrid fat–

ta nell'an no stesso

I

686., in cui fu scritta la

lettera. L'altra lettera poi •in data de'28,

Gennajo 1687. scritta in risposta al Provin–

cial de' Gesuiti nelle Fiandre incomincia

cosi.

Recepx· litteras R. P. V. magno cum

grmdx'o: dum complace!

tiz

lectt'oue Quen·–

mom'ce CathoNca:

MATRITJ

typis editw dk

Qui gia vedete, Padre mio riveritissimo, un

esemplare della stampa di Madrid chiaro, e

lampante, il quale campato da! preteso uni–

versale incendio, e in mano venuto del Pro–

vinciale Fiamingo da lui con piacere fu

letto. Ma forse che dispiace al Vescovo, e

glie n'incresce che

~imasto

pur si a un

esem–

plare contra sua volanta alterato,

e leggasi

in paese straniero? anzi sapendolo, non che

goderne assai, conforta egli

m~desimo

il

Provinciale a procurarne in quelle remote

contrade una ristampa....

Optt1m' consüú'

(cosi prosiegue la lettera)

videtur, tt!Üerrtm

in B clgx'o r·ecudalttt'. libelites,

rf>

plun'lms

exemplan'bus sparst's lzis prw¿ijme bz pm·ti–

btts Ft·anáw vxá11ion'bus, ttbi falsitatt's ve–

tzetmtlt exot·dx'rmz sumpsd,

de

ab aliqm'bus

eft'am vz't·t's Religt'oszs haustum est, latius

veritas pt·opagelur.

Or, Padre mio riveri–

tissimo, ditemi in buona fe che vi paja?

Monsig.

ldelfonso manda egli stesso in

Fiandra la

Qttet·imonia Cattolica

della stam–

pa di Madrid: rallegrasi ed ha per molto

bene, ch'ella si legga, e per piu ampia difesa

della verita una nuova edizion ne consiglia,