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I B
R 0
J
•
~7
uffe
mai ftato que{fo cofiume
,
o
no nel
Triuigiano;
ma
cbe
puo
fare
fede
ft,
cbe
nella
citta
di Vinegta;
14
cui grandezza
none
luogo
ne
in
mare,
ne
in
terra,doue
non s'efiendd, tra gli altrifuoi eccellenti
ordini,
u'ba
quefto; cbe
le
uergini
1ute
illegitimamente,
e
cbe
ft
fo:::.
glwno
efl?orre
alla
Pietd,,
U"
aUeuarfiftrettiflimJmen:=
te,
quando fono da marito, le
belle
per effer
fiate
alle:::
uate con
coftumi
buom,fi
maritano
fenza dote;
d
quel::
lz
mafllmamente,che
per
ufcire,
o
dt
qualche ptrtcolo,
o
di qualcbe
infirmitd
,f
ene
trouano
bauer
fi
tto
uoto;
C'1'
al uni altri medefi.mament fe I
t
gliono fenza
do::
te,o
per la
loro molta b llezza,
o
per
la
fo
1td.,
e
udi::
citia
loro,
s'ba
pero
auuert
nz
dt dirle
d
perfone,che
non
le
faccmo
poi
morir difame,
o
incorrer
ad
altra
fciagura:
quando
niuna di quefte
caufe
ci
occorre,
le
belle
fl
maritano
ogni
modo
co
manco dote,cbc
le
brl/.t:s:.
te, auegn
cl1e
quefie
anchor fiano
de i
mede/l~ti co~
flumi,er
alleuate
fotto
una
medefima mcteftra.
Hanno
i
abzlonij
un'altra
legge
molto utile:
percbe
no
fapens::.
dofi.
appreffo
di loro da
principio,
che co
fa
fi fuf[e
m~
dtco,ne
medicina,dicono, che ferono
quefio
ordinc;cbe
chifentiua dqualcbe
modo
male,doueffe ire
4
coflgliar
/i
Jel
male fuo
con
quellt, c'haueffero bd.uuto
la
mede:s
fima
infirmltd,e ne
fuffero
guariti. Ma
ritrouo apprefo
fo altrz fcrittori, cbe
foleuct.no
gli
infermi
effer
porta:;
ti
nella
piazz
pub
Ilea, eche mediante zma for
Legge>
cbiunque
fuffo
!tao
mai in
qu
ll ifte(fa
infirmit4 ,fufo
fe ob/igato di ui/ltarli, e di r ccontarli il modo,
e
[d,
uia, come
efli
fuftero
dt
quel morbo
guariti.
Let
fepu~
tura
di
coft.oro era nelmel
,
<?:f
zl
pi{!nto
,
che faceano
di