Table of Contents Table of Contents
Previous Page  153 / 246 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 153 / 246 Next Page
Page Background

E tutti gli esseri e gli oggetti avrebbero pure un'anima, dotata di

qualita simili.

Tale ipotesi

fu

dalla generalita accettata e sostenuta. La

scuola di sociologia francese con Durkheim, sta per un'energia,

una potenza misteriosa ed immaginaria, impersonale, piu o meno

diffusa negli esseri viventi e negli oggetti. Ed in seguito Lévy

Bruhl in opere poderose ha ampliato e chiarito i nuovi criteri della

scuola francese, combattendo l'idea animista coll'unilormarsi alla

mentalita del primitivo.

E

stabilito che la prima organizzazione sociale, passata dalla

cellula iniziale ad un gruppo di cellule,

e

nettamente collettiva ;

!'individuo non ha valore alcuno ed

e

solo membro del corpo ope–

rante e formante la tribu unita dal totem. Da ciü consegue la

prevalenza di manifestazioni collettive presso i primitivi.

Con uno studio comparativo, minuzioso e vasto Bruhl prova

che

«

le rappresentazioni collettive dei primitivi differiscono pro–

fondamente dalle nostre idee e dai nostri concetti : la base

e

mistica.

Un essere, un oggetto, un

fenom~no

naturale nelle loro rappresen–

tazioni collettiv non sono uello che a 111oi pare. Oio che noi vedia–

mo, a loTo

fug

o

e

'fl\erente-. Viceversa essi vedono ció che

noi nemmeno d

i'tia o>. Presso gli Huichols, aggiunge, gli uccelli

di volo pos¡¡;ente, per ese pio l'aquila, vedono e inte:ndono tutto e

posseggono pot

i

acri i:nerenti alle piumé delle a,li e della coda.

E tali piume, por

.e, rendono capaci

di

intendere e vedere tutto.

La distinzio'ne di es ere 'iYente ed essere inanimato non ha inte–

resse. Le rocce che, perla loro forma e per la loro posizione, colpi–

scono l'immaginazione del primitivo, prendono un caratteTe sacro.

Tutto ció che noi chiamiamo esperienza e che

fa

vedere ai nostri

occhi ció che si deve o no ammettere come reale,

e

senza forza

contro le rappresentazioni collettive, e Bruhl conclude la sua teo–

ría o e1Tando che le i tituzioni, le pratiche, le credenze dei primi–

tivi implicano una mentalita prelogica e mistica orientata diver-

amente dalla no tra.

«

Le ra,ppre entazioni collettive e i legami di queste rappre-

entazioni ono regolati dalla legge di partecipazione, e come tali,

indifferenti alla legge logica di contraddizione. Il primitivo

e

im–

permeabile ali e perienza. A mi ma poi che le partecipazioni ono

meno immediatamente entite, le rappre entazioni collettive vanno

libernndo i dagli elementi emozionali e motori e cominciano a en–

tire gli effetti dell e p rienza ; i prel gami mi tici cedono ed i

145

10 -

l"ecchio

PeriJ.