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Riassumendo, le caratteristiche dell'Impero Incaico furono :
le conquiste in grande stile rese possibili dalle famose strade
(coi tambos di rifornimento, con ponti sospesi, coi corrieri), e
conservate con la imposizione della lingua, della religione, e con
le pronte migliorie nell'agricoltura e nell'organizzazione ;
la minuziosa ed esatta organizzazione interna imperniata
sull'antico si tema ayllal pel quale !'individuo era ciecamente
sottoposto all'ayllu . E tale dedizione al capo s'e ancora per ata–
vismo conservata intatta nell'animo dell'Indio. Leggendo nei
Commcntari reali
di Garcilaso della Vega le fantastiche descri–
zioni delle meraviglie dell'Impero Incaico, grande e la sorpresa
e non poca l'incredulita. Certo, come e stato provato, lo scrittore
e iperbolico ; pero la visione di altre testimonianze, dei tesori tro–
vati (purtroppo nella maggioranza distrutti dal fanatismo reli–
gioso e dall'avidita dei conquistatori i quali pensavano solo a
trasformare gli oggetti d'oro in Yerghe), delle opere d'arte conser–
vate nei mu. ei
nelle collezioni prívate, dei resti monumentali
delle costruzioni, l'animo nostro e preso da un profondo senso di
stupore e di ammiraizio e.
Tale organizzazione e tale civilta sono la risultante della coo–
perazione della mas a co1lettiYa unita al piu schietto ed indi–
scusso imperütli.Smo
onsolidata dalia incondizionata, anzi de–
siderata, obbedienza.
L'Inca, assumendo il poteTe, non riceveva
il
mandato divino,
lo incarnava. Era
il
figlio della divinita suprema, e sacra la sua
persona, sacre le sue azioni e le sue leggi.
L'Indio, sino da quando viveva nelle grotte o nelle primi–
tive capanne, era di continuo tormentato dal timore di offendere
i
poteri occulti emanati dallo spirito dei defunti e dalle cose utili
e grandiose che lo circondavano. Schiavo della superstizione,
fu
sempre disposto a sacrificare le cose migliori pei suoi idoli.
Ed e cosi che pel figlio del suo dio la dedizione non aveva
limiti. Il lavoro gli assicurava l'esistenza e gli permetteva, come
premio, di poter contribuire alla grandezza e sontuosita dell'Inca,
:figlio del suo dio, il Sole. E pel lavoro delle terre dell'Inca, il po–
polo tutto, con donne e fanciulli, invadeva, vestito a festa, il campo
e con lena ed allegria lavorava col continuo ritornello
ce
Hailli,
hailli
»
ossia
ce
Osanna, osanna!
>l.
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