Table of Contents Table of Contents
Previous Page  143 / 246 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 143 / 246 Next Page
Page Background

* * *

Riassumendo, le caratteristiche dell'Impero Incaico furono :

le conquiste in grande stile rese possibili dalle famose strade

(coi tambos di rifornimento, con ponti sospesi, coi corrieri), e

conservate con la imposizione della lingua, della religione, e con

le pronte migliorie nell'agricoltura e nell'organizzazione ;

la minuziosa ed esatta organizzazione interna imperniata

sull'antico si tema ayllal pel quale !'individuo era ciecamente

sottoposto all'ayllu . E tale dedizione al capo s'e ancora per ata–

vismo conservata intatta nell'animo dell'Indio. Leggendo nei

Commcntari reali

di Garcilaso della Vega le fantastiche descri–

zioni delle meraviglie dell'Impero Incaico, grande e la sorpresa

e non poca l'incredulita. Certo, come e stato provato, lo scrittore

e iperbolico ; pero la visione di altre testimonianze, dei tesori tro–

vati (purtroppo nella maggioranza distrutti dal fanatismo reli–

gioso e dall'avidita dei conquistatori i quali pensavano solo a

trasformare gli oggetti d'oro in Yerghe), delle opere d'arte conser–

vate nei mu. ei

nelle collezioni prívate, dei resti monumentali

delle costruzioni, l'animo nostro e preso da un profondo senso di

stupore e di ammiraizio e.

Tale organizzazione e tale civilta sono la risultante della coo–

perazione della mas a co1lettiYa unita al piu schietto ed indi–

scusso imperütli.Smo

onsolidata dalia incondizionata, anzi de–

siderata, obbedienza.

L'Inca, assumendo il poteTe, non riceveva

il

mandato divino,

lo incarnava. Era

il

figlio della divinita suprema, e sacra la sua

persona, sacre le sue azioni e le sue leggi.

L'Indio, sino da quando viveva nelle grotte o nelle primi–

tive capanne, era di continuo tormentato dal timore di offendere

i

poteri occulti emanati dallo spirito dei defunti e dalle cose utili

e grandiose che lo circondavano. Schiavo della superstizione,

fu

sempre disposto a sacrificare le cose migliori pei suoi idoli.

Ed e cosi che pel figlio del suo dio la dedizione non aveva

limiti. Il lavoro gli assicurava l'esistenza e gli permetteva, come

premio, di poter contribuire alla grandezza e sontuosita dell'Inca,

:figlio del suo dio, il Sole. E pel lavoro delle terre dell'Inca, il po–

polo tutto, con donne e fanciulli, invadeva, vestito a festa, il campo

e con lena ed allegria lavorava col continuo ritornello

ce

Hailli,

hailli

»

ossia

ce

Osanna, osanna!

>l.

135