Libro
Otta110
•
45'1
P
iu
dura conditione. e
la
morce fteífa per quefl:a·
adi~ende-r A
.
.
.'
. . .
.
fi
vigoro·
,v1a,.
che
foffnr que1
fuppltctJ hora
1n
Ley~ell.J, fame~te ~-
,.
_1· ,
d ·
r
.
no ali
vln·
co
t.
quai1
s _ e~ran
ve un rappre1entar poco
pnm·a
~º
tpiria.
si horrendi fpettacoli in Harlem.
Maneggiaua
-to.
le cofe della
Citra
in
primo
luogo Giouanní
·
DG.iouao.niE:
D
b·1 d·
l
~
ouza.,.;,
<+
ou.za, poeta no
1
e i .que
tempo
ne
compo-
~2?~ pr~n
nimemi
latini,
e
molro
nobile an'cora,
per
qua~ ~;Je?i~
·
lita di
·fangue, e per aJrre
prerogaciue
di
n1erito-..
sue
quali·
N'on mancaua egli di far ben le fue parri, e con-
ta·
..
~ino'Uamente
animaua
i
·Leydefi, e gli·nudriua:..,
Nudrif~e
.con ardenti fip·eranze, che le altre
Citta
vnite_,
dg~i
.a!fe·
.
.
14tl
¡.~
_con
loro
be~
prefl:o gli haurebbonfoccorfi.
Pe·r
cominoue.
é -.
e
.
d. .,
.
h l
·
f
peranze
dt
connrmanone
1
c10 cap1tauano ora ettere_, ,
focctorí<:> ~
hora meffi nafcofiamente di fuori
,
&
ho.raalrre
nuoue
.fatte
nafcere
ancora
per
arti6tio
dentro
.alla propria
·Citta.
Benche
foife _vero in effet;..
to, che niuna
cofu premeua
piu
all'Oranges"
&
a.'folleuati della.
Prouincia,
che di
manten.ere
alla lor
deuorione
vn luogo.
di
si
gran confe-:
.guenza .
Eraíi
allora nd
me
fe
d"
Agofro;
e
di ·
gia
la fame: co1ninciaua a
1noleíl:are·
i
Leydefi •
leyd
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li
trauagltan
-.
unque".per tratta.r
l neg()tiO
st
gFaue ,
e
rno1i-
dalla
fa~
Uer
ad
ógni
1nodo
qualche
partito:
l '
có'li
quale.,,
meº
Ji
pote1Te d'ar foccorfo a
quclfa.'
Cin:a,
conue.nne.-
·ro
infiem.e gli Ordini del paefe,
che
fi
~Jlia.man.. Stat~ ~d
.'l
d~
S ·
r.
· , ·'
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paefe
fi
co
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1 tatl, e·u comun:10 a ventt ar que-
radun?ªº
-ila :materia con
ogni
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táti