LibrQ Seltimo.
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~efii,
prefo
ardire
anch,
effi in
tale
occaliorie ,
diere
Ale·
l
·
d } ·
ch·
r
L. _
manne
de•
vo arono 1ncontanente a a cune
1e1e ,
e
u:.-J
folleuati.
conuertirono in vfo loro .
N·e
q.ulfi
fermo l'in-
fania
de~{editioli.
V
ollero ' che
foífero impri-
E
vi
tUmul
gionati quei ,
ch'
erano iti a trattare
con
gli
S
pa-
~:~~fi;! .
gnuoli,
e non
m·oko
dopo gli fecero crudelmen-
h;~tlcig.h
re
mórire; non
difpiacendo
queíl;i fucceffi al-
·
ro.ranges'
poi.che
fatte
piu
graui da .
cio_
ne
gli
Harlemefi
le col
pe, tanto
piu
n'hau!ebbono
di-
fperató effi
dal
Re
il
perdono . .
Alla nuoua dí
Cfimmu~·
-mutatíone cos1 impenfata, Federico di Toledo
~~~e~::n·
,
'
J..
d·
e
J.J
·
• '
d· l · h ·
¡
D
Federico
s.acce1e
1
nero iuegno,
e
p1u 1 u1 anc e 1
u-
di
Toledo
ca
fuo
padre ,
che
n'
haueua
riceuuto
fubira-
F:~e:iff~~º
mente l'auuifo in Bruífelles .
N·e fu piu
lungo
l'indugio.
Da
Federico
fu
·moffo al medefimo
E
fobiro
di
1,
r
·
R ·
r
·r
rpcne
r
e-
p
unto e1erc1to
eg10 ;
.&
auuanzarou veno
fe_rcito Re·
Harlen1,
íi
preparo
con gran rifolutione a porui
~
1
~¡ ~;~f·
l'aífedio. Giace la
Citta
d'Harlem in vn largo
q~ellacic-
ta.
piano,
ch~e
diíl:into in
vaghe prareríe d'.ogniin- . , _
.
rr
d . ·1
d'Oll d .. '
.,
Sito
dHar
corno;
euen
ó
i
terreno ~
, ·.
an
a
p1uarro
a pa-
lem .._
fcoli
d'ordinario,
che ··
alle
Jem·enti
~
..
Dall'vIL
·
/
de'fuoi
lari di
fuori
ha
vna felua
n1olto
vicina_.,
ma
picciola,
e
che
ferue·
per
vf~
di
piacere
piu
.che
di fuoco.
Da
vn'altro
lato
fpingefi
dentro
:alle
mura
vn
1iume,
.chía1naro
S
paren, il quale_,
·· bagnando le mura fl:eife
di
fuori
con vn'altro
fuo
ramo,
~he
qualifubito
íi
riuniíc.e
.co~l
primo,
Xx ·
%,
viene