CR.ONIC.A DEL 'P'ERP
)I
ra che per amma7are alcuni,non s'hebbe rnofta confiderttJ
tio11e poi che rutto
era eer
hauere queflo mcttallo d'oro;
&
per altre caufe che
Ji
fcriueranno ne/juo luogo, quan-.
do Hfciutmo Jlle loro.fefle
&
piaceri in alcuna pi.1..7.__za, ra.
tlunauanfi tutti gli Indiani,et duc: di ÚJro con due·tamburi
faceuanofono ,doue pigliando un'aftro la guida comir¡.cittr
no adanzare
&
ballare,alqualefeguitano tutti, leuando
ciafauno il boccale del uino:¡zefla rnano,perche
~euere,hal
/are>
&
cantare tutto zofanno in un tempo
;
le loro canzo·
nifon recit.1re .-ill'ufanz.
i:z.
loro
i
trauagli pref enti,
&
raccó.
tare
i
fuccefsi paffeti de i loro maggiori
;
non hanno fegge
~iuna;
dieoche non hanno rtligione par/ano con ildiauof°'
della maniera cbe f armo glútftri, quanrjofono il{ennift
·
bagnano molte uolte,ue/'qual tempo raccontano lorome–
defimi, ehe uedeno -vifionifo.:r.u.enteuoli ,
&
poi che parlo
di quefla materia, diroqui quello cfJe neltmmo paf[ato .
del
r
546.
fucceffe in quefla prottinciadi
Q¿_~imbaia,
11el·
tempo che
il
uice Re Blafco
N
ugnez
7 ,
e/a andau.1 in uolto
nelle alte1ationi, ca1tfate per Gon-i..allo 'Fizar ro,
&
fuoi
conforti; uenne un.1. pefli!entia
gen~rale
per t
utto ilregno :
del 'Peru, faquale comincio di .piu in.anti del
Cuz.co,
&
infettotuttalaterra; douemorfero tantage
ntefénzanµ
mero,L'irtfirmitd era,chedauaundolore
:ii
tefta,
&
acci
·
dente di /ebre gagliarda,
&
Jubito calaua ildo/ore della
tefta al(orcccbiomanco,
&
agraua11a tanto ilmale, che ·
non uiueuano piu
gú
amalati che doi otre cll, -venuta adu
que la pefte in queflaprouincia,
e
un fir,¡,me quafi due rni
gli" de
la
citta di Cartago, che
fi
chiama di coufotta,
&
pref[<ni'e/fo
t1
un lago pie&olo , douefallno fale della cima.
G
3
di