D:E., COSTVMI DELLE GENT!
..
I
ogni
diece cefti
d,
uua,fe ne da
4
coftui
uno
..
Hor
fini•
te
le uindemie
>
tutti
i
fanciulli
s'adunano
in
un luoc()–
infieme:
e
ciafcuno di loro tiene in mano uno
fa{ciett"
di ftrugli,e
ue1fo
il
tardo
la fora
le allumano
:
e
le
pors
tano in mano come torcl1i accefi,e cofl, entran neUa
cit•
td
cantando,
e
fi
credeno con queft<t
u[anz.<1.
pt1rgare
lo
Autunno;
e
brucciarlo. Nella
Franconia
il
di
di
San
Martino,
e
di San
Nicola,
che fono loro auuocati, fl.
fanno
gran
folenmtati,
e
gran fifte :
impero diuerfo;$
,.,
mente;
penhela
fift~
di
San
Nicola
P
~t
nelle
Cbiefe
e
fopra
gli
altdri;ma
quella
di San
Martino fi
fa
4
tauo:s
la,e ne' conuiti. None niuno per tutto'
l
paefe,coft po:£
uero,
niuno cofl attaro,
cbe
nella fefta
di
San
Martino
non
mangi bene,
e
beua meglio;
er
all11ora
ogni
uno
tJrou<t,e fa prouare
i
fuoi
uini,
cbe
ancbora
no
f
ono {ta::
ti
tocchi:
fi
damio
in
quefio
di
in
Herbipoli>e::r
in mo/:s:
ti
.:Itri luochi, elemoflne affei di uino:fi fanno in
quefto
di
molti
jpettacoli
publici:fi
pongono
nel teatro
duo,
o
piu
porci
feluaggi, cbe
s'amma~zino
f
uu
l'ctltro co
i
denti;
epoi diuideno quefta carne,Farte al
popolo,
par
te
a. l Gouernatore. Ma il
di
di San Nicolai fcolari
eleggono fra fe
tre; uno cbe /la in
Juogo di Vefcouo,gli
altri di
Diaconi:
equefto
Vefcot~o
poi
il
di
di
San
Ni~
cola
e
introdutto
neUa
chiefa folennemente
da tutti
gli
altri
[colari;
e
fi
R-4
con
la
mitra
d
gli
officiJ diuini;
et
ufciti
poi di
Cbiefa,
uanno cafa per ca(a cantando:
e
Yaccogfiendo danari:
e
dicono
cbe
quella
none
elemo%
fina, ma un foccorfo
er
uno aiuto
al
pouero vefcouo:
la
uigilia di quefto fanto,
i
padri
inuitano i
figliuoli
4
digiunare;
dando
loro
ad intendere, c'he queUe
cofelle,
c1ie