LI
:BR
0
II .
tt.9
congiungeudno
le
donne
con gli
buomini:
(7
altre
rr::
balderie d.t
non
poterfi dire
fenza
horrore
,
e
uergo-=
gn
·
e
fl
drce da molti,
che
quefta
peflini.t ufanza
ui
dura anchora, ma
occultamente : perche
erll
Boe%.
mi,
che
fono
da
quefro
cbiamaJt
Gruebenhd1mer
,
uo~
lendo
oprare
queftifacrificijftrani,
e r1b.ild1
,
entra::
110
in
certe
rotte fotterra.,e quando cbe, (econdo
ii
co:::
/tui
fi
dtce
dal
facerdote quel
luoco
de[
Gene
fl.
r~
fez
te,
e
moltiplicate,
eremp1 tte
la
terra
;
fi
efli11-a
guono tofto tutti
i
lumi, che
uifono;
U"
aUbora
fens
za
gua,-d;tre ne ad
etd,
ne
a p:irentado
,
fl.
co11ui11go=–
no en
<p~eUa
ofcurztd carnalm nte e glz buomini
,
e /e
donne,
[econdo, che s'imhatteno infieme
j
efimta que.,.
fta
fceleranza
fi
rztorna c1afcuno al fuo
loco;
e
fl
rac::
cendeno
i
lumi,
e
fi
compie
il
f
acrificio
.
Q!j;eft ufan:::.
za
pcfltma
none molto
diflimile da
que'facr1ficij
,
cbe
fl
faceuano
gid
a
Bacco
in Tofcana prima, poi
m
Ro==
ma,
di
notte :
perciocbe
efTend
i/i
pr11na
hen
pieni e
d1
mangiare,
c:
di
here
in
luochi ofcuri, e
n rfcofti
,
fl
nufclnauanow/l<:me
ind1ftmtamente,
e
le
donn~
e
gli
buomini,
u
i
putti
,fenza
riguardo
nedi
fef
o
,
ne di
eta:
e
ui/1 fac eu:
t.noaltre
rtbalderic
/trane; cb'dt
pun~
to
ufc1ua110
da cofloro,
come
da dorti
~rtefict
dt
quel~
le.
E
come
fcr1ue
Sabellico
efiendo
Con1~.
Q.
.
Mar::
tio
Pbilippo,
e
Pofihumio
Albino
furono
fatti mo–
·rtre
i
capt dz quefti tali.
Ma
quattro
Re ,
Vmcis!Jo
,
Sig
if
mondo
,
.Alberto
,
f?:J"
Vladislao
,
che con
tutte
le
forze ui
/i.
oprorono ;_non
pof[etero
mai
efTmguere,
e
leuare del tutto
uia,
quefta empia e fcelerata berefld
di Boemi.