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a raggiungere la costa del Brasile, pesantemente carichi di umidita.

Di la proseguono trasportando attraverso il continente questa

umidita che depositano man mano, venendo cosi ad ingrossare

gli affiuenti delle Amazzoni e del Plata sino a toccare i nevai

delle Ande dove la bassa temperatura

Ji

spoglia delle ultime gocce.

Non incontrando dopo, lungo

il

loro cammino, nessuna superficie

evaporante, gli alisei giungono all'Oceano Pacifico prima di cari–

carsi di nuova umidita. Nella Costa, da novembre ad aprile, regna

un calore intenso ed

il

cielo

e

sereno. Pero in maggio l'aspetto

cambia. Si alza una leggera nebbia che aumenta in intensita sino

ad ottobre. La nebbia si abbassa al mattino, e verso le tre del po–

meriggio comincia a dissiparsi per risolversi in una finissima piog–

gerella, dalla riva del mare sino alle colline dove comincia la piog–

gia, in modo che si puo marcare perfettamente la linea divisoria

della regione della garúa da quella della pioggia, tanto che vi sono

terreni i quali sono per meta bagnati dalla garúa e per meta dalla

pioggia.

Esiste un altro agente che modifica, raffreddandolo, il clima

della Costa, ed

e

una corrente fredda marittima la oui temperatura

e

di vari gradi

)Ítt

a a di quella dell'Oceano che la circonda.

Alcuni cred no c

que ta corrente proceda dalle regioni antar–

tiche; pensano altri che provenga dall'acqua fredda dell'abisso

oceanico salente alla uperficie. Sia come si vuole, la corrente di

Humboldt, co cbiamata dal

1802,

modifica profondamente il

clima della costa e lo

fa

piu freddo e secco di quello di qualsiasi

regione tropicale

n.

La Costa peruviana, per la mancanza di pioggia e per la sua

condizione di regione subtropicale, dovrebbe essere un vero ed

arido deserto. Chi viene infatti da Panamá diretto al Callao per

mare, osservando quel susseg1úrsi di elevazioni scoscese, a picco,

senza vegetazione, pensa che all'interno trovera solo terre ar e e

sterili. Viceversa, di la dalla frequente barriera montagnosa, si

alternano gli arenales (terreni sabbiosi) con le vallate che costitui–

rono nei tempi antichi, e costituiscono anche ora, la vera ricchezza

agrícola del Pera.

Il mare che bagna la Costa fu ed

e

un grande vivaio di pesci;

ed

i

vicini isolotti ospitano, sino dalle eta remote, il pajaro niño

(Sphenicus Humboldti)

che ricorda

il

pinguino, offrono o pitalita

a schiere di lobos (lupi di mare) che sono i rappresentanti delle

otarie o fo che. Negli isolotti >tivono dense colonie di guanay che

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