sonato due canti differenti con la stessa tonalita, non si poteva sa–
pere quale dei due canti era quello che voleva indicare l'amante.
Per modo che si poteva dire che piuttosto che cantare parlavano
per mezzo del :flauto
».
Perla musica incaica credo utile riportare l'opinione degli au–
torevoli maestri Raoul e Marguerite D'Harcourt. «Abbiamo so–
nato, essi scrivono, piu di cento quenas ed antaras provenienti da
tombe antiche e in buono stato di conservazione. Questi strumenti
danno, con un grado di precisione corrispondente alla loro piu o
meno perfetta struttura, in tutto od in parte le note di una scala
sonora di cinque toni, al massimo, nell'ottava, senza mezzi toni
(cinque note : re,
fa,
sol, la, do) .... Le melodie pure degli antichi
peruviani, equatoriani, boliviani erano costruite su una scala
definitiva pentafonica comune a molti popoli antichi
».
Ed aggiun–
gono :
ce
La musica incaica pure
e
esclusivamente melodica. Il
sistema musicale indio privo di armonia, di mezzi toni e con mag–
gior ragione di ogni cromatismo, non ha modulazioni
».
L'haTahui dagli spagnuoli chiamato yaravi,
e
la pastorale amo–
rosa e triste he, sino dai tewpi
ein~aic/,
l'lndio della Oosta e
della Sierra 0n , co la uena e !'antara.
E
il
lamen o e
la
can–
tilena sopravi uta al fompo ed,
al
veto del fana.tismo religioso e
che nei secoli si traman a pura e
por~a
il oUie'Vo e lru pace all'anima
rtistico
e
cer.toil
patrimonio [Pi-U vivo e
piu
sent~to.
Oggi ancora, come nei 'tempi passati, la quena
e
la
fedele compagna che port all'indio la dimenticanza ed
il
sol–
lievo .
E
l'antara un :flauto di una o due serie di tubi di canna,
5-10-12,
chiusi all'estremita da dischi ad altezZia variabile peri vari accordi.
Sonvi anche esemplari in terra cotta e si trovano raffigurate
anche nelle ceramiche di Nasca. La quena
e
un tubo di canna o
di osso da 3 a 7 perforazioni.
Usarono trombe
(pututii
o
queppa)
di metano, terracotta e
legno ; sonagli di metano o
di
conchiglie racchiudenti un seme duro
(shilshiles);
tamburi
(huanca
o
tinaya)
;
:fischietti
(puicullu) .
Dice il Deniker :
«
La danza tende ad esprimere la gioia in
comune ed
e
una grande scuola
di
solidarieta presso i primitivi
».
E
stata la piu spontanea e primitiva espressione dell'emozione
conettiva ri:flessa col movimento. Costituiva un atto
di
solidarieta
che giungeva ' sino an'esaltazione per conseguire lo stato di estasi
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