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* * *

Gli Incaici sfruttavano le m1mere d'oro

(kkuri),

d'argento–

(kiüki),

di piombo

(tití),

di stagno

(llampi¿ lculki,

argento dolce), di

ra,me

(anta).

Facevano leghe ottenendo

il

bronzo con circa

1'88

%

di rame

e

il

12

%

di stagno.

Riuscivano a fondere mescolando il minerale con un metallo·

in prevalenza di piombo

(si¿ritehu).

Usavano piccoli forní

(hua–

ras)

a forma di vaso da fiori, con molteplici buchi, ad apertura ret-–

tangolare in basso, poggianti su un piatto di terra cotta. 11 forno

conteneva carbone di legua e sopra vi si collocava il minerale fran-–

tumato. Un gran numero di tali forní era collocato lungo i fianchi

delle colline ed il vento alimentava la combustione e la fusione..

Gli incaici conoscevano il mercurio

(llimpi),

ma non l'utilizzavano,

anzi ne proibirono l'uso ritenendolo nocivo. Solo nel

1567

il por–

toghese Enrique Garces, nella provincia di Huanca estrasse il

mercurio.

saYano una finissima polvere

(ishma)

di color rosso

110

Fig. 52 . Anfora di

uzco

(l\Iuseo di Bodino).

carminio, che si trovava col

mercurio, per tracciare dal–

l'angolo esterno dell'occhio

alla tempia una riga a scopo

di ornamento delle Pallas

(principesse). E la usavano

anche per dipingere le cera–

miche. Ricavavano l'oro da

terrení e da sorgenti auri–

fere

(Lavadero

de Cara–

baya). Colando l'oro e !'ar–

gento in modelli di fango e

gesso, ottenevano

le varie

forme di va i; lavorando a

sbalzo questi metalli forgia–

vano scudi, clave, ecc. Con–

fezionavano pure oggetti pre–

ziosi per ornamento. Dall'oro

ricavavano ottili lamine ed

anche fili per tes ere.

E, econdo la narrazione

di Garcilaso, gli spagnoli nf'i