nece. ario per la comunione colie forze opraunatm·nli. Pre' o gli
Incaici la da.nza
fu
e enzialmente nli ' tica coll'intento di ternar
un entimento coll tivo. Taqui (tutti uni i) era
il
nome della
danza con cori. Era la ra1 pre entazion dei
co
tumi del totem con
le ma chere, le pelli, i movimenti per a.cqui tar
il
pot
T
del tot m
ste. o. Cosi nelle rimonie religio e le quadriglie e'eguite dai dan–
zatori accompagnati dai cori, di variati tipi e co tumi econdo la
sagra, co ituivano un atto
di
prim'ordine.
ella
fe
ta del ol
(intip raymi)
i danzava la danza huayllina.
col ritornello huaylli (osanna). Nella citua (festa dell'e piazione),
si cantava
il
cantico alaucitua.
La danza fece parte delle feste civili e familiari. NeUa ceri–
monia dell'in estitura dei giovani nobili
(orejones)
gli iniziati
danzavano e cantavano alla presenza dell'Inca,
il
taqui huari. Il
guayaya era danzato solamente nelle classi elevate. I guacones
erano balli con maschere per soli uomini, e taqui coyo era una
danza
r~idi
sima. Dall'inizio della conquista gli spagnuoli proibi–
rono i balli ed i canti d gli infedeli e distrussero i quipus ed
anch gli trumenti musi .ali, ma néll':;iinima peruviana persiste
.etern
il ·
ordo 1 e to e-lodic@ dél ha.rahui e del
'h<
llo figurato
e cantato g?u t
gli ndi e conservata la forma tradizionale
del taquis o kash
':a,
con a
cbler~,
ad@rnamenti visto i e coperti
di
monet
ell'epoca coloniale. In queste danze uonlini
.e
donn e
o
e:
mano i muovono i,n circolo e cantano.
I balli rappresentano an9ora i costunli di animali o ricordano
gesta eroiche. Die-e Iiuis E. Valcarcel:
ce
I balli wantas e kaswas
riunivano l'intero ayllu con l'esaltazione del ritmo per celebrare
il
raccolto o le battaglie.
E
le danze rituali sintetizzavano l'a–
nima religio a, anima collettiva per eccellenza
».
Stando in Hua–
naco vidi per le feste della Mercedes un concorso
di
molti corpi
di
bailo venuti dai vari comuni, pieno di colore e
di
interesse.
Ed i balli moderni kameltrott, foxtrot, ecc. che fanno la deli–
zia dei nostrí salotti, non sono forse
il
folklore genuino
di
manife–
stazioni totenliche dei tempi prinlitivi, conservati dai selvaggi d'og–
gi
e valorizzati dai civi1i
~
* *
*
Le pratiche religiose dei Preincaici e degli Incaici non subirono
con la distanza
di
tempo e
di
luogo, sostanziali variazioni. Solo
muto la divinita, l'oggetto principale del culto . Anzi,
il
criterio.
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