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LA GLOTTOLOGIA BANTU

29

pinto ed esatto. La fonologia poi, per l'epoca rn cui

fu

scritta,

merita encomio.

Nel

1891

il gesuita Torrend pubblico una

«

Comparat,ive

Grammar of the South-African Bantu-Languages

»

completa. Per

l' esposizione limpidissima dei

fatti si

legge co1'1 vero piacere.

Assai pregevole la morrologia, mentre le speculazioni etimologiche

del

1'

auto re sono quasi sempre fantastiche.

Presentemente il piil. autorevole bantuista

e

1einhof. Dopo Ulla

serie di lavori preparatori, ·egli pubblico nel

1899

il

«

Gru11driss

ei ner Lautlehre der Bantusprachen

»,

che ebbe una seconda ed i–

zione assai ampliata ne!

1910.

Esso contiene anche un utilis–

simo elenco di voci proto-bantu. Al medes imo autoTe dobbiamo

i

«

Grundzüge einer vergleichenden Grammatik der Bantuspra–

chen

»

e molti altri lavori speciali. A Meinhof spetta

indiscu–

tibilmente il merito di aver creata

la fonoloo·ia scientifiqa del

Bantu e di averla condotta a tale grado di precisione da poter

rivaJ eo·g iare con l 'elaborata fonología indoeuropea, anche per quel

che riguarda la ricostruzione delle forme preistoriche.

Docun1enti

an~ichi

naturalmente non ci sono. Il primo lilJro

stampato in una lingma hantu

fu

pt

bblicato a Lishona nel l 624.

Nel rned es imo secolo v

. 1

o i1

luce altri la"\rori, un ca echi mo

nella lingua di Angola, un vocal>olario e una gr.arnmatica della

' lingua del Congo (opera

ele

.

Giacinto Brusciotto di Vétralla)

e una grammatica an¡:o·oles .

· gli studi bantu !lon furouo ripres i

che nel secolo XIX., q11ando

il l. ernardo Maria

i éan1ie.ocattim

pubblico a Lisbona un dizionario

(1

04) e una grammatica della

1

i ngua dl Angola .

32. Venendo ora a trattare della struttura o·rammatical e delle

lingue bantu (con brevi osservazioni ·sulle sudanesi), dobbiamo

anzi tutto affermarne i l carattere generale estremamente arcaico .

Credono alcuni che la grande omogeneita delle lingue bantu su

territorio cosi esteso si debba spiegare con la loro r ecente origine

dal proto-Bantu, mentre lo scarso differ enziamento si spiega benis–

simo con la continuifa territoriale e sopratutto col carattere fone–

tico, come ora vedremo.

33.

a)

Il sistema fonetico proto-bantu

e

il seguente:

a

i

~

e

ti

9

o

k

t

'jJ

g

ng

l

--

nd

b

--

nib

n

1n

Questo sistema appare assai arcaico per l a mancanza assoluta

di spiranti (compreso

s)

e per l' equivalenza

l =d.

Mancar. Le

.