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IL GRUPl'O SUDANESE DI WESTERi\lANN

23

Sudanese, con inclusi0ne del

1

uba, Kunama e Barea, con esclu–

sione del Pul, Bari (Masai, ecc .)', che andrel>bero col Camitico .

Il criterio principale per l' inclusione e l' esclusione sarebl>e

l'

as–

senza o la presenza del genere. E una caratteristica del Sudanese,

che lo distinguerebbe tanto dal Camitico quanto dal Bantu, con–

sister ebbe nel monosillabismo o ne lla tendenza al monosillabismo.

W este rma nn (Die Sudansprachen, Hamlrnrg 1911) prende in

esame cinque lingue occidentali strettamente affini tra loro (Ewe,

Ci, Ga, Yoruba, Efik) e tre orientali ( uba, Kunama, Dinka), e

su una !Jase cosi ristretta pretende ricostruire l'Ur-Sudanisch con

corrispondenze fonetiche esatte anche fra gli estremi. Le compa–

razioni sono principalmente lessica li come quelle di Struck, il

quale pero le estende con vantaggio ad un grande numero

cti

ling uaggi.

Il Weste rmann non ha riconosciuto che le

ling ue del tipo

Ewe sono degradate, cosa che non poteva sfuggire a ll' acume del

Lepsius. Il q11ale, a proposito dell' op i·nione dello Schlegel che

l' Ewe in luogo di preposizioui o posposizioni usi dei sostantivi

o verbi (errore ripetuto dal 'Yesterman n), osserva molto :finemente

che il valore preposizionale d. t li paro1e sussiste a.nche se

ste–

riormente non si dist"ngL @110

~

sostantivi (per es .

me

<

l ' interno)

e (in)'

e-nQ xoa-me

1on ( tlli-siede casa-int rno

>,

be1~si

( egli

· siede in casa)); quindi sog·g·i

Woll e man solche und andre

Formlosigkeiten als pn

tl

rbildun o·en nehm 11

wie dies

jelzt

Zll

geschehen pftegt, so ·wü.rd

d1es einen Adamiliscllen bis

in di e 11 euste Zeit unve ra nd ert erha ltenen Sprachzustand vor aus–

setzen der .... ganzlich und enkba r

ist .... Ebenso sind alle übrigen

sogenannten

fo

r m 1os e n Sprachen anzusehen : es .sind ni c b t

un e n t

w

i c k e 1te, sondern z u r

ü

c k

Q.'

e g a n gen e entl> latterte

Spracben

».

ega quindi che esista ancora in qualche lingua un

monosillabismo primitivo, e cita come esemp i il Cinese, Tibetano

ed I1wl ese (pag. XXXIV seo·.). Lo .stesso pensiero manifesta a

proposito del!' Ottentoto:

«

Denn es ist ohne Zweifel ein Irr thum,

wenn man immer wieder o·eneigt ist, dergleichen gl

0

ichsam in

A.tome aufge loste Spracben wie es die Hottentottische ist, für

u Ta 1test e un

y

e ran el e r t s te h n ge b 1i e

lJ

e n e, g leichsam

adamitische Sprachen, statt für zerstorte, herabgekommene

und auf die unumo·anglic hste Verstandlicbkeit reducirte prachen

»

(pag. ·LXIX).

e il Westermann avesse meditato questi insegna–

menti del g rande Maestro, avrebbe forse potuto evitare non pochi

errori come quello del preteso suffisso

-l?,

che invece appartiene

al tema e in certe condizioni si

e

dileguato.