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274

lL

«

VltRBO POSSJCSSIVO

»

NJJ:Ll.' EGIZIO

lt

ANDAMANlCSE

La . flessione dell' imperfetto, piu recente, sembra essere in-vece

formata da un nome verbale seguito da suffissi possessivi; e cosi

fu

spjegata da F. Müller. Per es.:

Sing.

1.

~nn-j .

io rimango

2.

??in-k,

f.

mn-J_

3.

mn-f,

f.

111n-s

cfr.

Á-

p1·-j

casa mia

pr-k,

f.

pr-J_

pr-f, .

f.

pr-s

Erman, Flexion des aeg. Verbums

30,

dopo aver concesso che

la spiegazione piu ovvia sernbrerebbe esser quella di considerare ,

il tema verbale come un infinito, supponendo che invece di

<

er

hort ). si fosse ·detto

<

sein 'H01:en \ soggiunge con ragione lº che

sarebbe cosa pur sempre singolare se

«

ein solches Gsein Hüren)

zum alleinigen

A~sdruck

der lebendigen geschehenden Handlung

geworden ware

»;

2º che il terna verl>ale non lla la forma di

un infinito; 3º che non si cornprenderebbe la interposizione di

particelle o di voci oggéttive,

ne

la forma ora maschile e ora

femminile d·el tema verbale. Percio egli considera I' imperfetto

come derivato' dall'un_ione di un participio con un . pronome assoluto

soggettivo (nella proposizione nominale egizia pl'ecede appunto il

predicato, per es.

sr!:__m-f

udente eg·Ii

~e)=

egli ode,

sr_!:_m sw

n~1·

udente ui lj10

o~

ist ilrn

Mre

1d

s~?)

-k

udente tu (sei),

s1'_mw-f

udit e

-r e),

s_~i- x?'-f

er ist doc-h hürend.

'

Quanto ai s_u'ffissi sciggettivi e possessivl, essi derivano dagli

anti hi rd}1om1 ssoluti. Fer

U

sing-olare bbiamo:

W.J

10, me,

!_w

tu, t'e (ma nei te ti d ll e Pirar;hidi

kw,

R,,),

femm.

{n

Pir.

~m,

sw

egli, lui (m Pir.

f),

femm.

sj.

Queste forme si usano pero

per il soggetto solo in determinati casi, e corri.spondono infatti

ai pronomi oggettivi e possesssivi delle lingue affini. Percio noi

do~)biamo

ammettere,' specialmente per la seconda persona, un pas–

saggi·o dalla funzione oggettiva alla soggettiva, come nel Berbern.

34:4-.

Secondo F. Müller nell'Andamanese alcuni verbi di signi–

ficato neutral e e riflessivo avrebbero una coniugazione possessiva:

dol d-en-alrn

io desideTo cfr.

a-d-en toba?·e

il mio fratello maggiore

?iOl 1i-en-ahe

a-ñ-en tobare

ol en-ake

a-en tobare

Qui la forma possessiva

e

innegabile, senonche con ogni proba–

l>ilifa

dol d-en- ake

non significa

(

io desidero) bensi

<-

io il mio

desiderio

(e

di .... )) .

34:5.

Nelle lingue ugrofinniche il verbo

e

predicato-soggetto.

La parte predicativa

e

rappresentata dall a radice o da un nome

verbale avente carattere d' infinito o, piu spesso, di participio;