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lL
«
VltRBO POSSJCSSIVO
»
NJJ:Ll.' EGIZIO
lt
ANDAMANlCSE
La . flessione dell' imperfetto, piu recente, sembra essere in-vece
formata da un nome verbale seguito da suffissi possessivi; e cosi
fu
spjegata da F. Müller. Per es.:
Sing.
1.
~nn-j .
io rimango
2.
??in-k,
f.
mn-J_
3.
mn-f,
f.
111n-s
cfr.
Á-
p1·-j
casa mia
pr-k,
f.
pr-J_
pr-f, .
f.
pr-s
Erman, Flexion des aeg. Verbums
30,
dopo aver concesso che
la spiegazione piu ovvia sernbrerebbe esser quella di considerare ,
il tema verbale come un infinito, supponendo che invece di
<
er
hort ). si fosse ·detto
<
sein 'H01:en \ soggiunge con ragione lº che
sarebbe cosa pur sempre singolare se
«
ein solches Gsein Hüren)
zum alleinigen
A~sdruck
der lebendigen geschehenden Handlung
geworden ware
»;
2º che il terna verl>ale non lla la forma di
un infinito; 3º che non si cornprenderebbe la interposizione di
particelle o di voci oggéttive,
ne
la forma ora maschile e ora
femminile d·el tema verbale. Percio egli considera I' imperfetto
come derivato' dall'un_ione di un participio con un . pronome assoluto
soggettivo (nella proposizione nominale egizia pl'ecede appunto il
predicato, per es.
sr!:__m-f
udente eg·Ii
~e)=
egli ode,
sr_!:_m sw
n~1·
udente ui lj10
o~
ist ilrn
Mre
1d
s~?)
-k
udente tu (sei),
s1'_mw-f
udit e
-r e),
s_~i- x?'-f
er ist doc-h hürend.
'
Quanto ai s_u'ffissi sciggettivi e possessivl, essi derivano dagli
anti hi rd}1om1 ssoluti. Fer
U
sing-olare bbiamo:
W.J
10, me,
!_w
tu, t'e (ma nei te ti d ll e Pirar;hidi
kw,
R,,),
femm.
{n
Pir.
~m,
sw
egli, lui (m Pir.
f),
femm.
sj.
Queste forme si usano pero
per il soggetto solo in determinati casi, e corri.spondono infatti
ai pronomi oggettivi e possesssivi delle lingue affini. Percio noi
do~)biamo
ammettere,' specialmente per la seconda persona, un pas–
saggi·o dalla funzione oggettiva alla soggettiva, come nel Berbern.
34:4-.
Secondo F. Müller nell'Andamanese alcuni verbi di signi–
ficato neutral e e riflessivo avrebbero una coniugazione possessiva:
dol d-en-alrn
io desideTo cfr.
a-d-en toba?·e
il mio fratello maggiore
?iOl 1i-en-ahe
a-ñ-en tobare
ol en-ake
a-en tobare
Qui la forma possessiva
e
innegabile, senonche con ogni proba–
l>ilifa
dol d-en- ake
non significa
(
io desidero) bensi
<-
io il mio
desiderio
(e
di .... )) .
34:5.
Nelle lingue ugrofinniche il verbo
e
predicato-soggetto.
La parte predicativa
e
rappresentata dall a radice o da un nome
verbale avente carattere d' infinito o, piu spesso, di participio;