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J'ARADll\IMA J\11 TO -
DUI•: Cl.A SSl Dl VEHill
269
335.
el verbo rndoeuropeo si alternano le forme dell' infinito
con quelle del participio o nomen agentis. N8i verüi in
-mi
il
tema verbale ha generalmente cal'attere d' infinito, per es.
éí -nii
anda.reio,
éd-?ni
mangiare i o ; pero Sanscr i to
dhrs-rió-ti
egl i
e
ardito
(dhrs-~iií-),
egli osa.
ei verüi in
-o
le forme participiali
si trova110 nella prima persona dei tre numeri e nella terza perso)la
plurale, le altre nelle a!Lre persone :
l.
sing.
bhé1 ·0(-1ni)
portante (io)
plur.
bhé?'o-mes(i)
o
-inos(i)
duale
bhéro-wes
3.
p
1u1·.
bltéi ·o-nti
2.
sing.
bhé1·e-si
portare tu
plur.
bhéi·e-t (h )e
duale
bhére-t(h)es,
3.
du.
-tes
r
3.
siug.
bhé1·e-ti
on e chiara la ragione di siffalta clistribuzione, ma si com–
pr-ende che
1'
imperativo al>bia sol tanto . forme come
bhéTe
portare!
=
poyta ! e
bhéJ'e-te
portare voi !
=
porta te! Del r esto non
e
da escludere che l ' Indoeuropeo al>bia avuto . forme con
-e
gene–
r al izzato, come Armeno
bei·e-m
io porto,
be1·e-mk'
noi portiamo,
bei·e-n
essi portano.
Cfr .
éd-1
i
da
*éde-mi
piuLl.osto che ila
édo-11ii.
Nel Ceceno e ne Thusch il tema del
r
·e.
eute ha due Corme,
poiche
in alcuni v r!Ji
L
rminai
in
-ii
(Thusch ancb
-o),
mentre in
all.rierrn in
i11 -
husch anche
i).
Cfr.
l'
alternarsi
dei temi
tog-i-
e
tog-o-
(anche
tog-w-)
nel Nt1oi¡u10 .
.336.
Il verbo non
e~
rim
solLanto a'hioni, ma anche sensa–
zioni e sent!menti,
enche in modo indire to
§
268 .
Le azic;mi
partono da noi, di reo·o la dalla nostra volonfa, l e sensazioni e ·
i sentimenti si provano, ossia ci vengono da uno stirnolo ester1i'o
o interno. Questa differenza -
che corrisponde a quella fisiolo–
gica tra nervi motori o centrifughi e nervi sensori o centripeti -
st rispecchia non di rado in differenti forme grammaticali.
~
oi diciamo
Piet1'0 vede
il
cane
come diciamo
Pietro batte
it
cane,
benche nel primo caso il soggetto non compie un' azione
ma riceve u11
impressione. Conformemente alla r ealfa oggettiva
si dovrebbe dire
a
Pietro avpa1·e
.u?i
cane,
in cui il soggelto
e
cane.
In
certi casi possiamo fare uso di due espTessioni d·iverse:
io vedo una casa
lO
odo
ug
rumore
io amo i bambini
mi appare una casa
mi risuona un rumore
1111
son cari (mi piacciono) i bamhini
I
oi diciamo
<
io
mi vergogno,
io
mi pento,
;ío
mi annoio,
io
ho (senlio) piela o compassione ', mentre i Latini usavano nna
costruzione
impersonale piu
logica
(me
pudet, ecc .). Anche noi
possiamo dire
t
questo
?ni
aunoia) invece di
<
io
mi annoio di
..