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483

Non

ft

maturano con l'impeto

~ m~

con la

paticnza

i

negotij.

166.

L·armi prouocan l'armi, e

faol

dominare in ef/e

la

fortuna molto

piu,

che il

configlio .

1

6

G.

· ·

Troppo gioua a

he11

condur le

im¡refe

il

fegreto

;

e

tropp~

il

cuflodirfi

da,

Prenc.ipi

religiofamente

quefio loro gt·an

penetra/e.

17

4

Non

[empre·

aUe fraudi

arride

t'euento.

Anzi

al

perftdo [pe/fe

'Volte

ritorna

in e

artigo

la faa

per-

fidia medefima.

177. ·

·

.

Debbonfi

tetJere

per

l:ien

mo[f'e

quelr

armi,

che/'ado–

prano folamente

per

necefsita,

o

di mantener co1'

giufla

difefa

le

cofa proprie

~o

di liberar

da in–

giufl_a

op

prefsione

que

U

e de

gli altri.

1

77.

F

anno foperba

'Vifla

in campagna

gü eferciti;

e

fa–

rebhe

degna

d'ejfer goduta

freque1Jtemente,

fe

le

forzy,

che

da!>Chrifliani con

tante

difcordie –

fono

s$ fpifso tJoltate contro di loro

medefimi,

fof

[ero

conuertite

piu

toffo

~nitamente

da

loro

con–

tra

i

nemici del nome di Chriflo •

.

17

s:

Ogni

tempo flrue

aUe

perdite

5

ma ·non ferue

gil

per

gli acquifii.

Anz;j nQn

'Vfata ben

roccafione

ad 'Vn

punto

,

fugge poi

;

e fpejfo ancora

di pro–

pitia

diuien

contraria.

·¡

9;.

Non

flmpre

i

fofpetti fogliono

termina1·e

in

fofpetti;

ma .cominciando

in

quefta maniera

a

fcrpere

il

fuoco

de'

mali

publici,

11~

ftna/rn,nte

poi

a

pro–

rom-