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De/Ja

guerr4

fJi

Fianrlra

pet:io di Spttgna

,

per lt1 troppa

diuijiBne,

ft)

ampiet:–

t.4

depa

fa~

mole,

effeye

imgomhrato

per modo

i·n..

fo·

f!d[o,

'che noiJ

potrehbe

fomminiflrar

farzy

ba·–

fleuoli

in

Fiandra

per

m_ante.nerui

_lungamente

/4

guerra

..

.

Onde

ji

rifoluejfero

'Pnt1,

~olta

.i

Fiam- ,

min

ghi. d!

~nirfi

·'

e

con lotó

i.

11icini

piu

interef

fa.ti

aeUa lor

caufa~;

che

/Jen ·preflo

in quefta ma-

11iera

'rledreh6efi~

e ridotto. neO:.antiea

forma

del~

/a foa

a.mmi1Jiflratione

il

p11.efe

5

·e 6onuertite

!~

fae pri{enti mi.ferie

:J:

ne/le

prjme

gi

a

godute felici–

ta-•

.Altrimente,,

come no11

douere

afjettarfi,

ch~¡

.Piamminghi, diuift

t.ra

loro

di

d~ntro,,

(t}

abban~

'l/onaú

da

gli amici di

fuori,, non

hauejfero

in hreue

a riceuere

ogvi.piu

foper/Ja

legge

da

gli

Spagnuoli?

· ~efti

concettifpargeua l'Oranges; cost per

ac~

cendere

i

.popoli della Fiandra

piu

fe~npre · c~n­

tro

i1

gouer~o

di

Spagna;

con1e

per tirare

i

vici–

.ni

con

prontezza

maggiore

nella

inolfa

d,armi

accennata,

che

dal

frátéllo

fi

difponeua.

Ma_.

boUiuano

que

He ·

pratich~1petialmente

in Ger–

tf,lania ; e

vi

concorreua

il

folito

fomento hereti–

co

dalla parte

d'Ingbilterra.,

é

di

Francia.

Il di-

Che dife.

fegno de'fratelh

N

aífuu

era qilefio.

Che

Lodo--

gno kaueí•

·

d

·¡¡

fi

.

d.

G

. . .

.rr

d'

fero

i

Naf·

u1co

a

a

ronttera ·

1

ernlan1a procuraue

en-

fau nella_,

.

.

F.

d

11

. .

¡: .

h'

moffa, che

trare 1n

tan ·

ra

con

que

e

·magg1on

iorze,.

e

e...

~~~oneua·

gli haueife

potuto

di laradu,nare in!ieme ..

E

che

f

Orange_s

vfcendo al

mede1imo

tempo

'd'OlCJ

1

:

-

landa,