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.

406

q)cUa guerra

di

Fianrlra

haueífe operato l'acqua '

o.

l'

incendio

nelr

in–

ghi0ttirla.

Corfe

fubito aquella volcail Rome–

ro

con

la

fua

naue

Almirante,

e c.on.alcune al–

tre.

Ma

fu

maggior

!'animo, che

nlofiro,

del-

satuafi con

r

aiuto, che

diede.

Anzi

nel

pericolo

de

gli

al-

gfan

faci.

'

1 1 1

fi

h

{i

ca

iI

Ro•

tri

proUO

eg

i

ta

e

i

UO

proprio,

C

e gettato la

mero,;

nuoto,

fu

coíl:rerto

a

faluarli per ·quella

via. Pa-

Emotd al-

tiro

no

molte

alrre

naui

Regie

il

1nedefimo

in.;

t

1

~iRva~~el·

fortunio

d'eífere ,

o

.confumare

dal

fuoco,

o

fom•

1

eg11

pe

rifcono.

meríe

nella riuiera ; e tutto il refiante venne

itL

poter

de'ne1nici;

che partendo con la vittoria._,,

ne

goderono

largamenre

ancora

il

rrionfo.

E

perche in loro

fe

n'accumulaíle tanto

piu

l'

alle-

yede

il

grezza,

il

Co1nmendator

fi

trouo

su

l'

argine

ac–

comenda-

d.

S

h l'

d

.

l .

tore có gli

cennato

1

cae er o a ve ere con g

1

occ

:u

~~ijh~~~fi:

proprij vn

fucceífo tanto

infelice ; e che

lo

face-

í

infeli~c...,,

ua

fipettatore

con !'animo

d'altri

ancora non me-

ucceuo.

no

infelici , che bifognaua afpettar neceífaria-

Glimes

mente in

breue

da queH:o .

Mari

il Glimes

coh

morcocon

l ·

Offi ·

¡·

S

¡·

V 11

. d ''" Id .

diuerfe al-

mo

t1

na

1

pagnuo

1,

e a

on1;

e e

io

atl

ne

d~erfo·

ordinarij dell'vna, e dell'altra natione

fu

giudi-

ne

1

qua·

l

.

., ,

lita.

cato, c

1e

ne

peníTero p

1u

d

ottocenro •

Dopo la

rAui~a_.

rotta diqueH:aarmatanonpenso piul'

Auil.af¿

·di~~:o~iw

non al

ritirarli,

&

a

inetrere

in ficuro

la

fua . Ma

feguitato da

quella,

.che

i

nemici

haueuano po–

fia

infierne

fepararamente dall'altra,

alla quale_,

il

Boifot

.comandaua, non peno poco

egli

a ri-

·

durli