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lJeUa
guerra di
Fianilr~
'?Ppoficio·
no per·
n~ceffita
.
Poíl:e
dunque
in
cgntrapefo
m
in
con·
l
F.
.
r_
• ·
•
{i
d
~rario; ,
e con1eguenze rnorgenn
111
conrrano
t
ve eua
eífer
quaú
ünpoílibile,
che il
Re
poteífe
rifol–
uerfi a quefia attione.
E
primieramente l'allon,
tanarfi per 1nolto tempo (come
íarebbe
Hato
neceífario)
dal
cuor della Monarchia , portaua_.
feco quelle coníiderationi itnportanti, che furo–
no
toccare
al
principio, quando
{i
mofuo,
per
quali cagioni
il Re
haueífe determinato di fer–
mar la fua relidenza
in
Iff
agna .
E
duraua il dop–
pio
cünor tuttauia,
cos1
de'Morefc~i
íparG
Ee~
tutti quei Regni, come di qualche pericolofa_,
infettion
d'hereGa,
che
poteífe
penetrar
fra
quei
o
voleffe
popoli.
Ma
fuppofio,
che il
Re
foífe
flato
li–
.1d·i
1t~
ªº:
1
bero da tali fofipetti, in qual
forrr1a
haurebbu
aru1 co
,
folo
ac~ó·
egli douuto paífare in Fiandra
?
per n1are,
o
per
pagname-
.
'
d.
r
b'
to
cnella_,
terra
?
con
arnu ,
o pur
uarmato
?
Per 1nare
i-
fua Coree;
r
d.
d
d 11
11
d '
·
iognaua
1pen
er
a e
pro
ce e, e
a
vent~,
e
dal 1nero arbitrio
della
fortuna, la quale fuol fáre
. i
piu
alti giuochi ne'piu eininenti mortali. E
Eochi
anni prima haueua prouato
iI
Re
íl:eífo
al
fu.o
ritorno
di Fiandra il pericolo de'viaggi 1nari–
tüni ·;
poi~he
apena sbarcaro in Ifpagna, haueua
veduto con gli occhi proprij fo1n1nergerfi vna_, -
buóna parte della fua armara .
E
fe
non
baftaua
il
fuo eíémpio, era
tutrauia
ancora recente quel–
~o
di
Filippo prin10 fuo auo,
il
quale dalla
vi0-
1enza