RIM..A T'
.AR.Te.de1l.1.fua
l.ma,{i titderarmo in fati
cha le cefe di queflí
rn,;,
. .J'z'(tni,
&
anchora
qucllc
di tutti fimo
dí
pietra et
li
tetti
di
paglia~nel
capo portano tutti llor cordoni
&
fegni
per
ef
fere conofciuti,
iL
p,eccato nefaudo (dnchorache
il
Derno.
vio hatenuto fopra d'e(sigrádiftima potetia) non hointe
fo
cheloufafJero, no
e
che comefuoleeffer in tutte le ban
de,nonmancdrannoalcunit:rifii;Wta quefli tali,Jegli
co~
_faeno et lo fanno.,fonotenutiin poco,&per effemtnati;ct.
quafigli.,commimdano comea/le donne
,.
Jecondo che ho
fcritto.
In
mofti luochi
di
quefli contorni
ji
trouano gran–
.tli{lime
minere
d'
argento
;
&
fefi
dann~·a.cauarle>fara
molto quellochefi!rouard.
Di quelló
che c'e
da
diredi Caxamalca
,
fino
afia u:zlle di
xáuxa,&
del
populo
di
G1tam~inco,che
crmfinacoti
Caxamalca.
Cap.
8-2.
H
o
dichiarato quanto potci intendere ·.di quanto
t()e
~aua
alfa
fondattone del/e
citta
della frontiera delle
Ciacia.
poyas,et
di
Lione di Gudnuco;toruando poi aluiaggio rea.
le,diro le prouincie che
ci
fono di Caxamalca,fino
aJ./.a
bel
lifsima uc-Jle
di
Xauxa;dellaquale fino a Caxamalca uifa
ra
fino a
2
5
o.miglia poco piu omanco,tutta uia reale
de
i
R_,e Yngas.'Piu la di Cax.1malca quafi
3
3.migliae
un'
al
tra prouináagrande,alla quale chiamano (juamacuccio,
&
primadiarriu,ire al
~ffe,nelmez,:zydella
uia' ui
e
u–
na
ualle molto piaccu'ole,
Ó'
dilettofa;laquale come eco–
perta con
i
rmmti, ilfito fuoe caldo;
&
paffa
per
effo un
bellifsimofiume,nelle riuiere
d~lq~alefi ra~coglie ~rana
in