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FOSSILI EXTRA-EUROPEI -

ASIA -

AUSTRALIA

297'

Fenicia, e un osso sacro del loess di Ho-nan in Cina. Il neolitlc0 -

si trova un po' dappertutto, il paleolítico maneherebbe nella Mon–

golia orientale, Mangiuria, Corea, Cina e Giappone .

In

generale

i

paesi montagnosi, coperti di nevi o ghiacci nel Pleistocene, sono

i

poveri di prodotti paleolitici. Invece l'Asia meridionale ne e ricca

, e in

pa~ticolare

l' India abbonda di pietre tagliate simili a quelle

del paleolítico europeo .

. Australia. -

L'Australia

fu

un tempo u11ita all'Africa meri–

dionale e all' India per mezzo del

«

continente di Gondwana

»,.

ma gia alla fine del Cretaceo o in principio del Ter:áario, quando -

1' uomo non esisteva ancora, essa rimase isolata nella sua forma

generale attuale, racchiudendo imprigionate la fauna e Ja flora

dell' epoca. Come spiegare a llora Ja presenza del!' uomo nell'Au–

stralia? Schoetensack fece nientemeno dell'Australia la culla del

genere umano, cosa per me assolutamente incomprensibile, dato.

che essa non

fu

mai sede di primatl antropomorfi.

e si conoscone>

documenti sicuri che attestino la p_resenza dell uomo nell'Australia

nei tempi

geolog~ei.

L csplorazione delle sabbie aurifere su centi–

naia di migliaia di chilometri quadrati non ha fornito dati con–

clusivi.

i conoce,· v ·,al 1914,il famoo cranio fossil e di

Talgai (Queensland)

c p r to g ia nel

1884

a due m tri e mezzo

di profondita, tiitto incrost to all' infJemo ed esterno

illi

calcare

· ferruginoso (un pezz

· pa ·· tale conteneva il

3~60

¡ier

100

d~

materia organica). L

sta-to

i mineralizzaziol'le lo farebbe consi–

derare come appartenente al pl 1.stocene.

lo

non so quanto sía

attendibile questo criterio, poiche lo stesso grado di fossilizzazione ·

(cioe

«

transformation physique et chimique de l' os, qui a perdu.

sa mati ere organique, s' est enrichi de matieres minérales et a

pris une densi

plus grande

»)

puo variare secondo condizioni

di mezzo indipendenti dall a durata del t empo. h.d ogni modo

ü

cranio di Talgai coincide esattamente con crani austra–

liani odierni.

Giuffrida-Ruggeri nel suo r ecente 1ibro

«

u

l'

origine del-

1' Domo

»

(Boloana,

1921)

ded ica un capitolo al cranio fossile di

Talgai e al suo significato per l' origine deg li Australiani, dei

Tasmaniani e dei Melanesiani orientali. Quanto alla provenienza

e

0

·li scrive:

«

un tragitto per mare, su qualche gall egg iante, non

e fuori de ll e possibilita di un uomo primitivo, quale il Proto–

australiano di TaJo·ai, ma certamente non puo dirsi Jo stesso del

Cane, onde s

si trova il Cane e seg no che l' Domo l' ha portato·

seco, o -

forse rneglio -

che esso ha seo·uito l'

omo, emi–

a rando insieme con lui

»

(pag.

162

seo-.). Questa soluzione urte-