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D

l L L

E.

1 N

D

I E.

24r

re

rarriuata

{!4a

con

la

riuocatione

ddle

ordinationi,ct

gli

dttte

u11a

letter"'

dtllo

lrt?peratore per

Go~llo 'Pi~rro,

di

crtdenti.1, cbe di[.<imuf,ma le cofefue

,

un'.1'tra

fua

piu

longa,e piemz

di

ragioni :

acciocbe lafciando le arme,

&

gouernatione

fi

rimetteffe in mano

dell'

Imperatore, et che

portat(a la

Wt0catione

dell'

ordinationi

,

perdono di

tutt"

ii

paffeto, commiflione di ordinare

i

populi con parere

di

quelli

chegouernauano le citt

a,

in profitto

de/li

Spagn

uo–

li,

&

lndiani,licentia per fare conquifle, doue quelli

t.be

nonhaueuano,hauefsero

rep.Jrtitioni,officij,

&

da m

an–

tenerfi,

&

nonfi

confidaffe

in quelli chefino alJ>hora lo ha

ueuano[eguitato,

&

amato

,

percioche lo lafciariano con

il perdonogenet ale chegli madaua

ii

Re,

o lo amarz'Z._flria

no per

feruire

l'

Imperatore

,

&

ancora defirifsimamente

gli

apunto la guerra, difPrez-zando la pace.

Come

Gonrzalto 'Pi'Zarro

ft

configlio,[opr"' le letttre

d~

Lagafca.

Cap.

177.

INT Ro

Pietro

F

ernanderz nella

cit

ta

delli

Re,

&

dettc

a

'Pi-zarro

i

difPacci

di

Laga[ca, nei tempo

cl/era

fo

lo,

'Pi-zarro lo

tratto

male di parole,

&

non gli dij]e cbe

ft

fedeffe,dellaqual cofa 'Pietro FernandezJe ajfronto,man–

do

d

chiamare Cepeda,percbe Francefco di Caraua !al an

cbora

che

no

era

utnuto

de/ii Ciarcas, per

communicargli

le

lettere,Cepcd:i

hauedo

trouato

fdegnato

funo,

et

affro

tato

I'

altro,fecefedere

'Pietro

F

ernad~

et

riprefe

Pizar

ro,ilqualegli rijpondea ridede,io ui giuro

cbe

mi.ffiegnai

di mala

forte ;perche mi diffe

cbe

no

potrei

riu[circ.

co

quel

lo che hauemmo

princip;ato

,

Cepeda

fa

ne ando uiadipoi

Tarte.

2.

H

b

&he