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·J!.
-uomo a quefia
utja
che díco,laquale teneuano-([e(orido!Q
r.o dicano)perfare honore
&
riuerentia
.-il
dúfuolo,
&
ca
uando in certa band«t.,trouorno una-volta benisfimolauo
-iata):i
bocea uerfo douenefce íl So/le:nel/a qua/e flaua–
Jto
mott'e pignat:e
pi
ene
di
gioie
d'
oro moltofino : perche
.er
il
piu
de. uenti
e,-
uetiun carati, che monto
pút
di qua
ranta millia pefi,gü difierochepiu in
Id
era un'altra cofe
doue era un'altrafepoltura come qlla, che teneua magiar
teforo,fi::nza ilqud/e affermauanodi piu,che nellaual/ata
trouarcbbe altre
piu
grandi et
piu
ricche, ancor:i che quel
l;:i
che
gli
diceuanoera molto riccha, quando
poi
intrarno
c,on Vadiglio, trouammoal
cune
di
quefieJepolture caua
te,
&
la cafa otempio brugi.ito
•
-vna Indiana cheera di
~m
B•tttifta zimbron mi
d~{fe
a
me, cbe poi che
il
C
apitano
Cefare fi ritornoa Cartagena,
Ji
radunorrzo tutti i 'Princi
pali & Sign<Y
ri ,di quefle :uallate, &fatti ilorof.1.crificij
&
arimonie
,gliappar.feil
diauolo, (che neíla lingua Loro
lo
cbiamano g
uaca)infigura deúgre
1
moltofiero,
e;;-
che
gli diffe come queí
Chrif~i:mi
erano uenutí dall'altra
han-
•
da-
del
mare
,.&
cberitornariauo {Jrefto
molti
altri
come
loro,
&
haueui.woda occupare
,_
&prowrare
di
/i'gnore–
giare la
terraloro; per tantoche s
'appareccbiaffe.roa
ar–
we
per
farli
guerra,
il
qua/e bmtendogli parlato quefio
di
JPm:(e
d,l
foro,
&
che
Jubito
(i
miffero
in
ordine , cauando
prima gr.mdisfima
Jo.mrhíl
di tbeforo di rno tefepolture.,
Dei