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0
gia prefcrHfe ,
che,
viuendo
tra
effi,
cotidia-
namente
lottaffero
co
' diletti prefenri,e
co' vez-
2i
della Parentela non
abbandonata.Ah1pfo
Domi–
no tubemur
qu1dem
cu1
1l1adimittere,
non
au
ttm
ad–
aerfas ea
quot1dte
cominus
dtmi&are,
Per
tanro
ne–
gli
fiecari
rigori, che Rofa
vso
cotro
a
fe
fieffa,n6
nella be
ta
qui
ete
de'
Monall:erij;ma ne'
perpetui
1l:repiti della
Cafa,
panni ch'ella cosi fupera1fu
Aleffio,
come
in
cio
il
finto
e
fan to Srraniere vin–
fe Abramo,
fer!tf>
daUa
Circoncifione
in
Prouin–
cia, diuifa da' Riti de' popolani.
Ne
folamente la nofira Beata o
fi
agguaglio
o
anche
ft
olleuo fopra le
,.lnto
prodigiofe prero–
gatiue
d' Aleffio,
per
la
virru
efercitata
in
faccia a'
Parenti ; ma
anche
pe l'angufiie , e pe' difall:ri .
della
fianza.,
che
abito.
Soperare
infin te
ritrolie
della
Madre,con
euidente
miracolo
di Maria M -
dre
di
c:r·
'l:o, da lei
ot
enne di fa bbricarfi
nell'
efireme parti
del
Giardino dornell:ico vn Tugurio
a
fuo mo Jo.
Fi1
quefio congegnato con pure ta–
uole, non
p
it
1 ng
di
cinque
piedi
ne
piu
largo
di quartro.Quiui la ferafica erua di Dio per g,of–
f
a
quantita
d'a
1
i,
d
imoro
in
tutte
l'ore def gior–
no, ghiacciat, d Ue brined l verno e arfa dallu
fiamme della ftate. Tutte
l'ore
da lei
fi
paffauano
in eleuata
Contemplatione,
non interrot a mai ,
faluoche da quei lau
ri
di
mano,
ch'e
la a fe fre!fa
ordinc»in
fuo tormento e in
fc
c orfcJde' fuoi. Non
si tofl:o edificata la
elJa)piu
hara di de£)nra
Lhu
o fepolcro o cauerna
i
folitaria, entro Rofa in
ef.
(a ,
per godere le
pene
di
ar:hirettura, inJurlit
an–
che a le Tebaidi,che la fop afi cero denfe e fi rcpi–
tofe nuuole di Mofcherini
. di Zenzare •
Pre ll '
C
i,
EIL
Ibidem