--ario
!
Eccola
lacerata
ne
bollimenti di
pattum~
infiammato. Efdamaua
.ne' crucdamenti
dello fia ..
, gno focoio: muoia la
~ia
carne .,
.affine
he non.,,
muoia lo
fpirito
di
chi
mi mira•
Gridaua colle vo–
. (:i
di
Agoli:inO'Eco
J>ATioR IN CARNE: 1sT1
No.w
PEREANT
JN
MENTI •
Seil candore<lelle mie
membra
poteua
. annegrire a' miei proffimiil cuore ·:
il
rnio fangue
accrefcera alle Joro guance la verecondia , e colle
mie piaghe
fi
falderanno le
l0ro
ferite. In auueni-
1·e,chi fiffalfe l'occhio ne'
miei deti,lmpallidira
per
c>rrore, e non :ardera
per
cupidigia.Hotrouat-0
for–
ma
di conferuare
in
chi
miguarda l'Al
rare
deJla._,
€ontinenza,aol dilhugg:mento
materialt
di
quel
41cmpio, che lo
Spirito
fanto
ft
fabbrico nel mio
, (.:orpo.
Ego
pAtior
i»
urne:ifti
no11
pere.ant
in mite.
Or fe tanto
da S..Girola mofi
aggrandi
Mako Mo–
naco, che,
prigioniero.diSaracini,
per
non
con-
. trarre
m2 ·
.i
mo.nio con donna,
~ncorfa
nella fie!fa.
fchia.uitudine, sfoderata
la
fpada , minaccio d'vc–
ciderfi, gridando
.con
voce
piu
intrepida ·che
pru~
dente, e piu
feruoro
fa che giufra :
lp{e
miht
trtJ
perfeco1or
&
t11ar17
r. .Vale,
m11lier,ha6eto
me mar-
tyrem
potius, gNdm maritum.
Che direbbe il San-–
to,
fe fcorgelfe
Rofa, tramortita
ne'
dolori, tutta
_ piaghe , e tutta fifiole, non per paura di fmarrire Ia
propria Pudicitia,
ma
per
fola brama,
che
i
Nobi–
[i
della Patria non la perdeffero
fra
gli frupori del–
le fue bellezze
?
Ego
patior
in .carne :
ifli
non
pe–
rea»t in
mtnte~
Vn
fomigliante zelo
fi1
cos1
riueri–
to da Gregorio
~aumaturf,.©
in
A1eifandro Carbo-
naio, che incontanente l'f
alto
al trono della
fa.–
mofa
Chiefa
di
Cumana.
L'ottimo Giouane,
co–.nolciuto!i d.
s1
fina
ten1pe
lne'
Jineameti
del
v.ol·B
.i
oSer.
t.
de
San
et•
In
it..
Male.
To ••17
20.,.