CAPITOLO QUARTO
Impero incaico.
Narra la tradizione che,
caduta Tiawanako, i Keshwas
emigrarono in altre regioni e che di questo popolo gli Ayares
(coltivatori della quinua) si stabilirono a Paruro in Paccaritambo.
Ivi trovarono mais, coca, ají e metalli, e gli ayllus assunsero i
nomi dei prodotti della terra e dei meta.lli. Per !'aumento della
popolazione avvennero nuove emigrazioni. E circa il X secolo
il
capo militare
(sinchiz,
forte, cioe colui che aveva temporanea–
mente
il
coman o durante la guerra) Manco Capac occupo Cuzco
e ne divenne . ·gnor
con.servando in permanenza il potere di
sinchiz, ed estendendo a sua sonanita su tutte le altre tribu.
Aff
erma il Bingham :
<<
Non evvi nessuna citta che per lo
storiografo,
l'an tiquario , l'archeologo presenti
tanto
interesse
come Cuzco.
"'essuna che presenti tanti problemi complessi ed
a:ffascinanti!
».
Dice Squier :
«
11 mondo intero nulla puó mostrare nelle
costruzioni in pietra lavorata, che raggiunga la precisione e l'a–
bilita delle mura di Cuzco ».
Cuzco
(ombellico, secondo Garcilaso ; terrapieno, secondo
Montesino ed altri) e la citta imperiale e sacra del Figlio del Sole,
l'Inca. Ivi le persone e le cose acquistano un pregio superiore
ed
il
pellegrino che da Cuzco ritorna e degno di maggior consi–
dera.zione.
Situata nella valle del fiume Urubamba e bagnata dai suoi
affiuenti,
il
Rio Huatanay e
il
Tulumayo, questa citta
fu
co–
struita su un altipiano a 1200 metri di altezza, in zona subtropi–
cale, ed a clima ottimo.
La gran piazza delle cerimonie, che aveva 180 metri di dia–
metro e che era chiamata Huacaipata era il centro della citta :
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