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lihro
Ottauo.
437
na·n
fu
bito alI'vbbidienza di
prima; e
non reíl:a.....,
piu
alcun
veíhggio
d,vna
tal
pefre. Che
pefru
Ammud ~
de gli- eferciti ben
puo
chiamarft ogni
a1nmuti
~-
fi~~:~:;
0
e;
narnento ' ch' in
loro
fue
cede;
poi
che ne
rimane
fif:l~jm~ d~
·
e
'
d 1
l
,
.
g
i
e1erc1·
1n1etta
s1
gran parte e corpo oro; 1vn1on
fe
ne
ci
!
romp~;
il·
gouerno
-fe
ne perturba; le forze ne_,
'
fon refe
allora
pil.l' languide, che dourebbono
riufcire
piu
vigoro
fe;
e dall'
anni
lor proprie
fi–
nalme~te - fi
veggon,
o
leuati quei
vantaggi,
o
prodotti quei danni, che nonhaurebbono potu·
íl .
to gia,mai
oper.arle nemiche. Hora
ripiglial?-do
il
filo
defucceffi,
che da noiJi
narrauano;
gli Spa- _
.,
gnuoli,
fonnato
c'hebbero ramtnutinamentO,
A!11muti-
'.
.
.
fi
b.
ll
l d'
A
r
.
natt vannQ
.s 111ca1n1narono u ito a a vo ta
nuena,
rt-
.alla volta·
ff
l
M
r
G
n·
íl:
e
d' d
d'Anuerfa·
paBata
a
01a a
raue.
1
que . o iatto
1e
u
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iauifo
Sancio
d'Auila
con
ogni
diligenza al
Com-
Do1~e
q
d
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I
11
{i
e
'
r
l
trasferifce
men
atore;1
qua e
tono I
tras1en peno
na 1nen-
il
commé~
te in
quella
Citta,
per
ünpedire,
che
gli.Amn1u-
~;~~~e;:¿
, /
tinati,
o
non vi s,introduceífero,
o
non
potendo
quecargh
~
cio
eífer
loro
vierato,
almen
non
la fac,heggiaf-
fero. Da
va
lato
della Citta per buono fpatio-
non 6niua il fuo muro d'vnirli co'l foífo della....;
Cittadel1a,
e veniua rinchiufa
quell'apertura
fo~
..,
lan1ente
con
certe
palificate.
Verfo
quella
parte
fi
~~rarki
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111du.-
1nouero
gh
Spagnuoh
con
tata
io
ec1tu
ine, e
v1
ílriofaC?é·.,
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te nellLt
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pre1entaron
poi con s1
v1ua ruo
unone,c
~non
Cittá
~
.hebbero ardire'
ne
gli-habitanti del luogo'
ne
il
pre·
.