CI.
ON IC .A. DEL
"P
ER
'V~
13..f
"liefando
peccato, ·&perejferc facerdoti-&
guardia del
ttmpij de i lor lndiani,di maniera che
que/Jo
ehegli cauai
dj
quei
e
,che
era il
demonio
/i
fignoreggiato
in
quena
ter•
ra,chc non content-andofi con fargli cafcarc
in
peccato
ta11
to enorme, glifaceua
intenderc,
che iltal uitio
era
.ffieti~
•~
fantita
&
religione, per tenergli piu
[uggetti,
~en~
mi
di/Je di
f
ua
lettera mede/ima
fta
Dominico che·per tul
to
e
benifsimo
coM[ciuto,
&
flmno
come
e
amiciftiwo
del
la
uerita ,
&
anchora
mi
ricordo,
che Diego
di
Gualuev–
ebe
hora
e
fecretario di
fua Maefla ntllti corfe di Spagna.
racct>nto
come uenendo
luí, ,&
'Pier .Alonfo. Carrafco,
un
conqui{latore antico, che
e
habbitante della
citta
del
Cu7-'º, della
prouinciti del Callao, ui,ddero uno o
due
di·
'luefli Jnáiani checrano flati poRi ne i
tcmp~
,
come dice.
ft11,
Dominico, perdoue
io
credo bene che queJle cofefon<J
opere delDemonio nohro aduerfario
,
&
apparifce
cbi~
ro,poi chuon tauto baffa,
&
m.úadetta opera·uuol
el[C9;.
JérMito.
' .
Come'ntlla maggior
parte
di
queSlc
pronmcit
,
fi
uso
meo
terrcnomiai putti,& comme mirarmno
;,,
auguri,
t4
ftgnali.
·
Cap.
.
66.
YN.A COS.A NOT.A(NEL
tempache
lfctti
in quefli regni del 'Peru,
&
.ich~
nell:t. maggior
pn
te
ti
elle lor prouincie
fi
ufaua metttre nomi a i
putú
qu.m
Jo haueuano quindici ouinti
di
;
&
Ji
durauano fi1w
ad
t}
f
t:re de
dicciJ
o
d~eci
annl
a
&
di queflo tffl'Jpo
&
alcuni
·
·
•
íiimanco
·