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~
Ia
tormentiamo.
Era
il
Letticciuolo della
Bea
di
duriffin1e
tauole,
frnza
p1ume ,
fenz·a Iini,
e...i
- fenza
lana:
ne.a lei
bafio
la ngidezza
delle
affi •
Attrauerso la loro
I
unghezza
con canali
alquanto
alti di
legno,
ne' quah ripofe fchegge
di
viua
{e} . _
ce e rottami di cotti tegoli • Su quefti dormiua la
mortificata Spofa d 1Croc1fi1fo , con patimento
non efplicabile. Imperoche
l'
acutezza
delle pie–
tre
premute
dalle membra dell'addonnentata, in–
cauarono e foffe e bugi ne!Ie affi .della·lettiera; af–
fine he la vofira perfpicacita intenda , quanto
piu
dalla
durezza
di punte si acerbe
fi
m_altrattalfero
le con1umate carni della
Fanciulla.
Ne
qui fioi–
fce la tirannia dcl
ripo1o.
Prima
d'addonnirli,beu..
ue
fempre
alcuni
groffi {orli d'amariffimo
fieie,_,,
chc,
com'ella fl:effa confeffo,
le
vlceraua,
e
arde•
ua
le vilcere.
Duro
nell'amaritudine e nella du·
rezza di
si
orrendo Letto
fedici anni ·
c~n
prote–
fiare a
noi'
affai
piu
penofa elfere riufcita
a
fe
fa_.
quiete che le
bramammo,di quel che
le foffero gli
aghi
i
chiodi le sferze
i
cilitiJ
e
le fcottature ,
che
/ procuram1no, o di allontanare da
lei,
o ad elfa di
temperare • In cotal
Letto d'angofcia
fe la Spof
de'
Sacri Cantid cercalfe
il
fuo
Diletco, indubita–
tamente
il
~rouerebbe: I ~
cui affenza tanto ella
pii–
fe
tra
le
Cortine del talamo infiorato •
ln
leflul1
Csint.3.
1.
meo ;er
nolles qu£jiui,quem diligit
anim11
me~
,
ljtl~-
ji
ui e1tm,
&
non
inueni
-
Chi
tu
indarno
rintrac–
ciaui
tra fiori, feHcemente inconrrerefii
tra
faffi e
fiele.
E.
p·ure in n
·un'angolo
del
letto
di
Ro{a io ·
veggo Crifio.. Non Jo rimiro nella
pietra del
gua–
ciale, non ne' crifialli
della beuanda, non tra' la- .
'eram(nti della
feJce
hdung.µeGies\1 ,
f
pofo
d~
,-
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(~ngue