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216

IL PECCATO IN RELIGIONE

postuma del-In cui si prende di mira

s!ngolarmente la giusta difesa dello. stato

Monastico, e Regolare troppo ingiusta–

mente attaccato dalla moderna Filosofia

'

.

del predetto Diocesano Concilio. Opera

postuma del medesino]

fu

P. Mariano

Pistofilo degli Eusebj di Citta '[Gero–

poli.

In

Italia MDCCXCI. Con Permesso

de' Superiori- Gerapoli. In Pesaro;

M. DCC. XCII. Dalla Stamperia Gavelli.

Con Approvazione de' Superiori].-Dos

tomos en 4.º, de ps. 362 (s.

I

h. p. n.),

159

(s.

2

bs. p. n.).

EL

P.

D&M&TRIO

SANNA.

«Don Nicolás de la Cruz atribuye» al

P. Diego José de Fuensalida «el libro inti–

tulado Del pecado en religion i en lógica»,

escribe Medina

(BibHot.

Amenc.,

pág.

163),

que no se detiene en deshacer, como pudie–

ra, la equivocación.

En cambio, «Iturriaga'existimaturAuctor

operis

JI

peccato úi R eligione, e iii Logica

degh' atti', e Decreti

del

Concili'o Diocesano

di' Pistoja....

»,

dice en una parte Caballero

. (r,

1

66);

pero corrígese implícitamente algo

más adelante

(r,

252),

donde, sin duda ya

ni hesitación de ningún género, atribuye la

obra al P. Demetrio Sanna, Sardo de na–

ción y misionero en la Provincia del Nuevo

Reino de Granada.

Que anduvo acertado en la corrección

y

enmienda, como también algo después los

redactores de la

Bi'bliot. de R eHgion

(xvm,

235;

xrx,

270),

pruébanlo las dos cartas si–

guientes, que se conservan originales en el

Archivo Histórico Nacional , de Madrid.–

«La misma afabilidad de V. Excel.ª me ha

podido determinar a presentarle a V. Excel.

juntamente con el segundo tomo no mucho

ha publicado, aun el primero impresso el

año antecedente contra el novator Sinodo

de Pistoja....», escribe el P. Sanna en carta

de Fano y Marzo

16

de

1793

al Duque de

Alcudia ; y D. José Capelletti, en la suya

de 4 de Mayo al mismo Duque: «Paso a

manos de V. E. la carta adjunta con los

dos libros, que la acompañan, que ha com–

puesto el exjesuita D.n Demetrio Sanna....».

Pero todavía es más concluyente, si cabe,

y seguramente más curioso y digno de co–

piarse aquí

á.la

letra, lo que leemos

al

fin

de la obra misma de

JI

Peccato i'n Relz'gz'one

ed

i'ii

Logica.-Dice

así: «Resta soltanto di

dare qualche soddisfazione al pubblico, che

sapendo esser ancor vivente l' Autore di

questo Scritto, e quale sia altresi il suo vero

nome, e cognome pure lo vede con sua sor–

presa nascosto sotto il finto di

Mari'anoPi's–

to.ftlo,

&c. e vede di piu intitolato

il

suo

Scritto

Opera postuma del

Padre

&c.

Io

sono un Abbate, o sia Prete, e fui Rega–

lare: cosicche la mia Opera rapporto a me

stesso, che fui P. del!' estinta Compagnia di

Gesu

e

postuma

perche pubblicata essendo

Prete Secolarizzato.

lo,

come si scorge dal

mio Scritto, sono ·amante della Fede Cat–

tolica , e cio vuol dire in finto nome

Pt's–

to.ftlo; Man'ano

poi e un nome da me adat–

tato, pei:che difendo contra il Sinodo le

prerogative, ed ecceUenze di Maria Madre

di Dio deturpate dal medesimo Sinodo Pis–

tojese; se finalmente si desidera sapere; per–

che aggiungo

degh' Eusebj di'

Cz'tta

Gera-

.

poli',

dico; perche fui membro di un Isti–

tuto Regolare addetto sempre al Romano

Pontefice, che ha la sua sede nell' alma

Citta, che cio vuol dire Gerapoli: ed essendo

pio l'Istitulo da me professato

secando il

Tridentino, e non significando altro la pa–

rola

Eiesebi'o,

che lo stesso che

pio:

volsi

significare coll' espressione degli

Eusebj,

che io era uno del numero di quei uomini

pii, che professarono un

si pio Istituto.

Per–

cib

poi che appartiene al mio proprio nome,

e cognome, anche con tacerli, dirb il signi–

ficato di amendue; poiche

il

nome mio e

Greco, la Casata puramente Latina. Sia

dunque per soddisfare ai curiosi la seguente

risposta. De mei Nominis, atque Cognomi–

nis significatione Ad curiosum utramque

noscendi, me ipso interprete responsio....».

Siguen aquí cinco dísticos latinos, en que

va declarando la significación de su nombre

y

apellido; y concluídos los dísticos,

y

con

ellos la obra, añade el editor: «Voglio cro–

cifigere la modestia dell' Autore d' un Opera

si bella col pubblicare patentemente il suo