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IL PECCATO IN RELIGIONE
postuma del-In cui si prende di mira
s!ngolarmente la giusta difesa dello. stato
Monastico, e Regolare troppo ingiusta–
mente attaccato dalla moderna Filosofia
'
.
del predetto Diocesano Concilio. Opera
postuma del medesino]
fu
P. Mariano
Pistofilo degli Eusebj di Citta '[Gero–
poli.
In
Italia MDCCXCI. Con Permesso
de' Superiori- Gerapoli. In Pesaro;
M. DCC. XCII. Dalla Stamperia Gavelli.
Con Approvazione de' Superiori].-Dos
tomos en 4.º, de ps. 362 (s.
I
h. p. n.),
159
(s.
2
bs. p. n.).
EL
P.
D&M&TRIO
SANNA.
«Don Nicolás de la Cruz atribuye» al
P. Diego José de Fuensalida «el libro inti–
tulado Del pecado en religion i en lógica»,
escribe Medina
(BibHot.
Amenc.,
pág.
163),
que no se detiene en deshacer, como pudie–
ra, la equivocación.
En cambio, «Iturriaga'existimaturAuctor
operis
JI
peccato úi R eligione, e iii Logica
degh' atti', e Decreti
del
Concili'o Diocesano
di' Pistoja....
»,
dice en una parte Caballero
. (r,
1
66);
pero corrígese implícitamente algo
más adelante
(r,
252),
donde, sin duda ya
ni hesitación de ningún género, atribuye la
obra al P. Demetrio Sanna, Sardo de na–
ción y misionero en la Provincia del Nuevo
Reino de Granada.
Que anduvo acertado en la corrección
y
enmienda, como también algo después los
redactores de la
Bi'bliot. de R eHgion
(xvm,
235;
xrx,
270),
pruébanlo las dos cartas si–
guientes, que se conservan originales en el
Archivo Histórico Nacional , de Madrid.–
«La misma afabilidad de V. Excel.ª me ha
podido determinar a presentarle a V. Excel.
juntamente con el segundo tomo no mucho
ha publicado, aun el primero impresso el
año antecedente contra el novator Sinodo
de Pistoja....», escribe el P. Sanna en carta
de Fano y Marzo
16
de
1793
al Duque de
Alcudia ; y D. José Capelletti, en la suya
de 4 de Mayo al mismo Duque: «Paso a
manos de V. E. la carta adjunta con los
dos libros, que la acompañan, que ha com–
puesto el exjesuita D.n Demetrio Sanna....».
Pero todavía es más concluyente, si cabe,
y seguramente más curioso y digno de co–
piarse aquí
á.laletra, lo que leemos
al
fin
de la obra misma de
JI
Peccato i'n Relz'gz'one
ed
i'ii
Logica.-Dice
así: «Resta soltanto di
dare qualche soddisfazione al pubblico, che
sapendo esser ancor vivente l' Autore di
questo Scritto, e quale sia altresi il suo vero
nome, e cognome pure lo vede con sua sor–
presa nascosto sotto il finto di
Mari'anoPi's–
to.ftlo,
&c. e vede di piu intitolato
il
suo
Scritto
Opera postuma del
fü
Padre
&c.
Io
sono un Abbate, o sia Prete, e fui Rega–
lare: cosicche la mia Opera rapporto a me
stesso, che fui P. del!' estinta Compagnia di
Gesu
e
postuma
perche pubblicata essendo
Prete Secolarizzato.
lo,
come si scorge dal
mio Scritto, sono ·amante della Fede Cat–
tolica , e cio vuol dire in finto nome
Pt's–
to.ftlo; Man'ano
poi e un nome da me adat–
tato, pei:che difendo contra il Sinodo le
prerogative, ed ecceUenze di Maria Madre
di Dio deturpate dal medesimo Sinodo Pis–
tojese; se finalmente si desidera sapere; per–
che aggiungo
degh' Eusebj di'
Cz'tta
Gera-
.
poli',
dico; perche fui membro di un Isti–
tuto Regolare addetto sempre al Romano
Pontefice, che ha la sua sede nell' alma
Citta, che cio vuol dire Gerapoli: ed essendo
pio l'Istitulo da me professato
secando il
Tridentino, e non significando altro la pa–
rola
Eiesebi'o,
che lo stesso che
pio:
volsi
significare coll' espressione degli
Eusebj,
che io era uno del numero di quei uomini
pii, che professarono un
si pio Istituto.
Per–
cib
poi che appartiene al mio proprio nome,
e cognome, anche con tacerli, dirb il signi–
ficato di amendue; poiche
il
nome mio e
Greco, la Casata puramente Latina. Sia
dunque per soddisfare ai curiosi la seguente
risposta. De mei Nominis, atque Cognomi–
nis significatione Ad curiosum utramque
noscendi, me ipso interprete responsio....».
Siguen aquí cinco dísticos latinos, en que
va declarando la significación de su nombre
y
apellido; y concluídos los dísticos,
y
con
ellos la obra, añade el editor: «Voglio cro–
cifigere la modestia dell' Autore d' un Opera
si bella col pubblicare patentemente il suo